E se a vincere l’Oscar come miglior attore non protagonista fosse un attore “invisibile”? E’ questa la domanda che la 20th Fox rivolge al mondo lanciando la campagna “The time is now” per portare l’attore Andy Serkis a stringere quella benedetta statuetta dorata. Serkis, chi era costui? Inglese, 47 anni, in origine attore di teatro e Tv in Gran Bretagna, è l’unico vero divo del motion capture. E’ lui che ha dato volto, anima e corpo al viscido Gollum de Il Signore degli Anelli, al King Kong di Peter Jackson, al Capitano Haddock de Le avventure di Tintin di Spielberg, allo scimpanzé Caesar de L’alba del pianeta delle scimmie. E proprio per quest’ultima performance potrebbe correre per un premio Oscar…
Il regista Rupert Wyatt lo ha definito il “Charlie Chaplin del motion-capture”, uno dei pochi “capace di abbracciare l’attuale tecnologia degli effetti visivi, sfruttando tutta la sua potenzialità espressiva”.
Serkis ha recitato Caesar indossando una tuta di lycra con sensori dappertutto e venendo filmato da speciali cineprese collegate ai computer che lo hanno trasformato nel suo “altro” animale.
E così critici e cinefili s’interrogano sulla regolarità e legittimità di questa nomination… Che dire dunque, io, detto molto semplicemente, sono favorevole. Se consideriamo come il digitale, inteso come immagine di sintesi, sia ormai un’affermata evoluzione del cinema, non vedo perché non si debba premiare chi “ci mette la faccia”… per di più con espressioni che ci commuovono, spaventano, divertono, sorprendono. Insomma, Andy Serkis ci fa provare delle emozioni? E allora premiamolo!
E voi cosa ne pensate? Sarebbe un premio giusto o sbagliato? Il mondo digitale è così imperante ormai da meritare riconoscimenti? Ditemi la vostra! Confrontiamoci!