Oscar 2014, le previsioni: film e registi in pole-position per la statuetta

Creato il 21 dicembre 2014 da Filmedvd

Con le nomination per i Golden Globe e gli Screen Actors Guild Award si è conclusa la prima parte dell' award season, che porterà poi a metà gennaio all'assegnazione dei suddetti premi e alle nomination ufficiali degli 87° Academy Award, che saranno assegnati al Dolby Theatre di Los Angeles il prossimo 22 febbraio nel corso della cerimonia presentata da Neil Patrick Harris. Andiamo quindi ad analizzare, categoria per categoria, i possibili nominativi che sembrano favoriti per arrivare in corsa alla notte degli Oscar, grazie anche alle indiscrezioni che giungono da oltreoceano.

MIGLIOR FILM

Dall'edizione del 2011, per la categoria principale le nomination possono variare da cinque a dieci. Quest'anno sembra che saranno presenti molti film che narrano storie vere, per quanto rivisitate per il grande schermo. Tra i titoli che partono largamente favoriti e con grandissime (per non dire scontate) possibilità di entrare in nomination ci sono , pellicola che segue l'effettiva crescita del protagonista, Mason, attraverso dodici anni della sua vita, e diretta da Richard Linklater; l'acclamatissimo , dramedy a stampo teatrale di Alejandro González Iñárritu, e The imitation game di Morten Tyldum, il biopic sul noto matematico Alan Turing che aiutò l'esercito a decifrare il Codice Enigma durante la Seconda Guerra Mondiale, salvo poi essere perseguitato fino al suicidio.

Ottime possibilità anche per La teoria del tutto del premio Oscar James Marsh, sulla vita del genio Stephen Hawking, Selma - La strada per la libertà di Ava DuVernay, rievocazione delle marce che scatenarono l'inizio della rivolta per i diritti civili nell'America di metà anni '60, l'apprezzatissimo Grand Budapest Hotel, partorito dalla fervida visionarietà di Wes Anderson, il nuovo film da regista di Angelina Jolie, , sulla vita di Louis Zamperini, e Foxcatcher, altro racconto di una storia vera: l'assassinio del campione olimpico David Schultz per mano del suo amico ed allenatore John du Pont. Sullo sfondo tengono duro, nonostante le possibilità di candidatura siano poche e alquanto flebili, il musical disneyano Into the woods, il dramma sulla New York dei primi anni '80 A most violent year, il gioiellino indie dell'anno e il camaleontico thriller di David Fincher L'amore bugiardo - Gone girl.

MIGLIOR REGISTA

Per quanto riguarda la categoria per il miglior regista ci sono tre nomi che possono dirsi quasi certi della candidatura. Si tratta di Richard Linklater per Boyhood, Alejandro González Iñárritu per Birdman e la bravissima Ava DuVernay di Selma. Per gli altri due "slot" rimasti se la giocano in molti; i nomi più gettonati sono il norvegese Morten Tyldum di The imitation game e il già premio Oscar James Marsh de La teoria del tutto. Chance concrete, tuttavia, le hanno anche Wes Anderson per Grand Budapest Hotel, David Fincher per L'amore bugiardo - Gone girl, Damien Chazelle per il gioiellino Whiplash, Bennett Miller per Foxcatcher, Mike Leigh per una delle pellicole più amate a Cannes, , e il ritorno di Angelina Jolie nelle vesti da regista per Unbroken.

MIGLIOR FILM D'ANIMAZIONE

Nella cinquina per il miglior film d'animazione il frontrunner è indubbiamente The Lego movie. Poche sorprese dovrebbero giungere dagli altri quattro titoli, visto che , primo storico binomio Disney / Marvel, il film in stop-motion Boxtrolls - Le scatole magiche, il sequel della DreamWorks Animation Dragon trainer 2 e La storia della principessa splendente dello Studio Ghibli godono ampiamente dei favori dei pronostici. Le sorprese potrebbero essere la produzione irlandese Song of the sea, Il libro della vita e Rocks in my pockets. Sullo sfondo rimangono comunque possibili le nomination de I pinguini di Madagascar, Mr. Peabody & Sherman, Rio 2 - Missione Amazzonia e Nut job - Operazione noccioline.

MIGLIOR FILM STRANIERO

Dopo le clamorose esclusioni di titoli decisamente meritevoli, anche se non proprio in linea con i gusti dell'Academy, come di Xavier Dolan, Due giorni, una notte dei fratelli Dardenne e Il regno d'inverno - Winter sleep di Nuri Bilge Ceylan e quella, meno sorprendente, de Il capitale umano di Paolo Virzì, il grande favorito sembra essere il polacco di Pawel Pawlikowski, al quale contenderanno la statuetta dorata soprattutto l'interessante film svedese , visto al Torino Film Festival, e il russo Leviathan. Possibili sorprese potrebbero essere la black-comedy argentina Storie pazzesche, l'estone Tangerines e Timbuktu dalla Mauritania. Poche possibilità invece per il venezuelano The liberator, l'olandese Accused e il georgiano Corn Island.


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