Oscar 2015: roba da uomini

Creato il 24 febbraio 2015 da Signorponza @signorponza

Ormai gli Oscar sono belli che andati, i vincitori hanno anche risposto a tutti i messaggi di congratulazioni ricevuti, eppure stiamo ancora qui a parlarne. Ora che questo blog ha un esperto di film non mi azzardo nemmeno a dare commenti ai premi distribuiti e riservo i miei commenti ai look visti sfilare sul red carpet domenica sera. Ma basta parlare di gonnelloni e di abiti sirena che non potremo mai mettere, parliamo di maschi, grandi protagonisti di quest’edizione (non ce ne voglia Patricia Arquette).

 NEIL PATRICK HARRIS

Non potevo non partire dal padrone di casa di quest’anno, Neil Patrick Harris. Quando si dice che uno non nasce gay a caso, il nostro Neil ha fatto più cambi d’abito in poche ore che Carlo Conti in una settimana di Festival! Andiamo a vedere come si è presentato il dilf con cui molti sognano di svegliarsi la mattina…

Sul red carpet ha optato per questo smoking di cashmere grigio di Brunello Cucinelli che è stato molto apprezzato dai siti americani ma poco da me, anche perché non funzionava bene in coppia con suo marito che invece aveva un classico smoking bianco da maître di sala. Non è stata una buona partenza!

Apertura dello show ed ecco il primo cambio d’abito: rigoroso tuxedo nero firmato Dunhill, giacca a un bottone, reverse in raso, vestibilità perfettamente slim: era pazzesco. Il classico che paga sempre.

Subito dopo ha capito che per tenere sveglio il pubblico di Twitter bisognava dare di più. Avrebbe potuto mandare un PornoDM cumulativo a tutti i suoi followers, e invece ha scelto di presentarsi in mutande e, devo dire, che anche la scelta dell’intimo è molto classica, repubblicana.

Dopo essersi presentato in mutande doveva far dimenticare il cliché del gay che dopo i risultati di faticosi pomeriggi in palestra non perde occasione di spogliarsi e tornare ad essere il maritino perfetto. Eccolo allora in perfetto smoking bordeaux colore dell’anno firmato Valentino. Gli sta così bene che inizio ad odiarlo.

Ennesimo cambio d’abito e si cimenta anche nel doppiopetto. Neil stai esagerando e ti sta tutto bene, non possiamo essere amici. Stavolta lo smoking doppiopetto à la James Bond è di Zegna Couture, la linea disegnata dal grande maestro Stefano Pilati.

Nel finale si cimenta anche lui nel colore dei meglio vestiti di quest’anno: il blu. Lo smoking di Tom Ford è addirittura corredato da fiore all’occhiello, un omaggio al vestito di Julianne Moore?

Neil ha realizzato il sogno di tutti noi (o almeno parlo per me).

 QUANDO ESSERE ORIGINALI PAGA

Puntare sul classico abito scuro è la scelta più convenzionale e meno rischiosa, soprattutto quando la vestibilità è perfetta anche il più cesso fa la sua porca figura. Optare per colori più vivaci, invece, è un’arma a doppio taglio. Dopo gli Oscar chi non vorrebbe un abito da sera blu?

Il Premio Oscar Eddie Redmayne e il giovanissimo protagonista di Colpa delle stelle Ansel Elgort puntano sullo smoking blu navy (rispettivamente di Alexander McQueen e Prada) entrando nella classifica degli uomini più eleganti della serata.

Il protagonista di Selma David Oyelowo, invece, osa ancora di più in un tre pezzi bordeaux di Dolce&Gabbana che lo scampa dalla pericolosa rischio gangsta from the block. Elegante.

QUANDO ESSERE ORIGINALI NON PAGA

Trucco, parrucco, gioielli: tutto ciò rende John Travolta più simile a Clelia D’Onofrio (iconica giurata di Bake off Italia) che a un uomo sexy. Poi non si può optare per un total black se il nero non è della stessa tonalità. Assolutamente da dimenticare.

Per fortuna è bellissimo ma la sua sindrome di Peter Pan continua a penalizzare Jared Leto in smoking azzurrino Givenchy, sembra più una comparsa di That 70s show che il Premio Oscar elegante dell’anno scorso. Stile con data di scadenza evidentemente.

I cantanti sono il genere meno elegante sul red carpet, con dovute eccezioni. Una di queste eccezioni sicuramente non è Will.i.am, che ha deciso di calcare il red carpet più importante e ambito con le sneakers. Beh approfittane per correre lontano e nasconderti.


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