Oscar il gatto custode

Da Kevitafarelamamma @KVFarelamamma


Questo libro di Chiara Valentina Segrèedito da Camelozampa è una carezza dolcissima per chi vive a contatto con anziani malati.

L'ho proposto a mia figlia cinquenne che, dopo la lettura, mi ha commossa con la sua spontaneità: " Mamma, quando sarai vecchia, mi prenderò cura di te ".

Il racconto si basa sulla vera storia di un gatto cresciuto negli Stati Uniti in un centro di cura e riabilitazione clinica per persone affette da malattie degenerative. Sembra che il gattino, avvezzo a fare il giro delle stanze proprio come il personale medico, avesse la capacità di capire quando una persona era in fin di vita.

Sono proprio questi gli speciali poteri di Oscar, il gatto protagonista del libro.

Oscar vive a Villa Speranza, una grande casa dove uno staff di infermieri, dottori e cuochi accudisce 73 anziani. Chi sono questi anziani?

Non sono mai gli stessi. Alcuni sono solo di passaggio, altri ci vivono da tempo ed Oscar li conosce uno ad uno.

Per esempio ci sono la signora Lisa che non sa più parlare e il Sig. Malatesta che invece è un gran chiacchierone ma spesso dimentica le cose e si confonde.

In questa casa Oscar non si annoia mai. La mattina controlla che tutti siano svegli, fa compagnia durante i pasti, passeggia in giardino, dispensa coccole agli ospiti di Villa Speranza.

Possono accadere degli episodi spiacevoli come quella volta che il Sig. Malatesta, spaventato da un temporale, scappa via dal suo letto facendo perdere le sue tracce. Oscar, con calma, lo cerca e dopo averlo ritrovato abbracciato ad un estintore (che il Sig. Malatesta aveva scambiato per il fratello), lo riporta nel letto caldo attaccato alla sua coda.

Ma la specialità di Oscar, gatto custode, è quella di vegliare sugli anziani quando sta per arrivare Mewt, creatura invisibile agli occhi umani che sopraggiunge a chiamare gli anziani per condurli via per sempre, verso la morte. Il personale di Villa Speranza sa che quando Oscar si trattiene sul letto di un anziano, è il momento di chiamare i parenti per l'ultimo saluto.

Commovente e poetico è il racconto della dipartita del Sig. Malatesta . Oscar resta con lui finché c'è Mewt, che di solito prende le sembianze di una persona amata. Il Sig. Malatesta chiude gli occhi sereno, volando verso il cielo mano per la mano con una bambina bionda e gli occhi blu, quella che un tempo fu la sua bambina.

- che la voce narrante sia proprio quella del gatto Oscar

Amo gli animali, a volte ho la sensazione che abbiano la sensibilità pura e intuitiva dei bambini;

- che la sofferenza sia descritta con parole che offrono un senso.

La casa di cura si chiama non a caso " Villa Speranza".

La morte è una persona bella, un po' angelica, che viene a chiamare i nonni " al momento giusto ", come scrive l'autrice;

Fin dall'inizio gli anziani vengono chiamati "nonni" e i dipendenti della Villa non sono semplici infermieri e dottori ma persone di cui è colto il lato umano, ora serio, ora lieve;

- una splendida verità che l'autrice esprime descrivendo la signora Lisa, l'anziana resa silenziosa dalla malattia: per comunicare non sono necessarie le parole.

"La signora Lisa non sa più parlare e sta sempre in silenzio, anche quando vengono i suoi nipotini. Però sorride sempre quando le portano i fiori, per cui, forse, è solo che la Signora Lisa parla con i sorrisi invece che con le parole. E con me parla tanto, perché mi sorride ogni volta che mi vede ".

Sono meravigliose e in armonia con il testo: ritratti color pastello dei protagonisti di cui sono accentuati gli sguardi, le espressioni, le movenze del corpo più intense, le mani che accarezzano e rimboccano le coperte a chi ha bisogno.

I colori rasserenanti e le linee morbide fugano le inquietudini che storie simili potrebbero generare.

"Oscar il gatto custode" è per me un libro da tenere in libreria come un piccolo gioiello da rispolverare ogni tanto per affinare la propria sensibilità e comunicare ai bambini la bellezza che va oltre la giovinezza, la salute e le parole.