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Oscar Wilde – L’anima dell’Uomo sotto il Socialismo IV

Creato il 07 luglio 2014 da Marvigar4

L'Anima dell'Uomo sotto il socialismo

OSCAR WILDE

L’ANIMA DELL’UOMO SOTTO IL SOCIALISMO

Titolo originale: The Soul of Man under Socialism

Traduzione dall’originale in inglese di Marco Vignolo Gargini

La domanda da porsi è se abbiamo mai visto la piena espressione di una personalità, se si eccettua il piano immaginifico dell’arte. Nell’azione non l’abbiamo mai vista. Cesare, dice Mommsen, era l’uomo completo e perfetto. Ma quanto tragicamente insicuro era Cesare! Ovunque vi sia un uomo che esercita l’autorità, là c’è un uomo che oppone resistenza all’autorità. Cesare era perfetto, ma la sua perfezione percorse strade troppo pericolose.

Marco Aurelio era l’uomo perfetto, dice Renan. Sì, il grande imperatore era un uomo perfetto. Ma quanto erano intollerabili le infinite richieste a lui rivolte! Egli barcollava sotto il fardello dell’impero. Era cosciente di quanto un solo uomo fosse inadeguato per portare il peso di quel Titano e di quell’orbe troppo vasto. Ciò che intendo con uomo perfetto è uno che si sviluppa in condizioni perfette; uno che non è ferito, o preoccupato, o menomato, o in pericolo. Molte personalità sono state obbligate a essere ribelli. Metà della loro forza è andata perduta nell’attrito. La personalità di Byron, per esempio, andò terribilmente sprecata nella sua battaglia contro la stupidità e l’ipocrisia e il filisteismo degli Inglesi. Queste battaglie non sempre intensificano la forza: spesso esse esagerano la debolezza. Byron non fu mai capace di darci ciò che avrebbe potuto darci. Shelley se la cavò meglio. Come Byron, lasciò l’Inghilterra appena fu possibile. Ma non era altrettanto famoso. Se gli Inglesi avessero mai avuto la minima idea di quanto fosse un grande poeta, gli si sarebbero gettati addosso con le unghie e con i denti rendendogli la vita insopportabile, con tutte le loro forze. Egli però non era una figura di spicco in società, e di conseguenza se la cavò, fino a un certo punto. Tuttavia anche in Shelley la nota di ribellione è talvolta troppo forte. La nota della personalità perfetta non è la ribellione, ma la pace.

Sarà una cosa meravigliosa, la vera personalità dell’uomo, quando finalmente la vedremo.

Crescerà naturalmente e semplicemente, come cresce un fiore o un albero. Non sarà in discordia. Mai si troverà a discutere o litigare. Non dimostrerà alcunché. Saprà tutto. Eppure senza faticare troppo per la conoscenza. Sarà saggia. Il suo valore non si misurerà con le cose materiali. Non avrà niente. E tuttavia avrà tutto, e qualsiasi cosa le si

tolga, avrà ancora, da quanto sarà ricca. Non si intrometterà negli affari degli altri, né chiederà loro di essere come se stessa. Li amerà perché saranno diversi. E tuttavia, pur non intromettendosi negli affari degli altri, aiuterà tutti, perché una cosa bella ci aiuta essendo ciò che è. La personalità dell’uomo sarà meravigliosa. Sarà meravigliosa come la personalità di un bambino.

Nel suo sviluppo sarà assistita dal Cristianesimo, se l’uomo lo desidera; ma se non lo desidera, si svilupperà senz’altro sicuramente. Perché non si preoccuperà del passato né si curerà se le cose sono accadute o meno. Né ammetterà altre leggi se non le proprie, o altra autorità se non la propria. Tuttavia amerà coloro che abbiano cercato di intensificarla e di loro parlerà spesso. E Cristo fu uno di questi.

“Conosci te stesso!” era scritto sul portale del mondo antico. Sul portale del nuovo mondo sarà scritto “Sii te stesso”. E il messaggio di Cristo agli uomini era semplicemente “Sii te stesso”. Questo è il segreto di Cristo.

Quando Gesù parla dei poveri intende semplicemente le personalità, come quando parla dei ricchi intende semplicemente persone che non hanno sviluppato le loro personalità. Gesù si muoveva in una comunità che permetteva l’accumulazione della proprietà privata proprio come la nostra, e il vangelo da lui predicato non affermava che in una comunità siffatta sia un vantaggio per l’uomo vivere di cibo insufficiente e avariato, indossare abiti stracciati e sudici, dormire in case orride e insalubri, e uno svantaggio vivere in condizioni salubri, piacevoli e decenti. Tale opinione sarebbe stata sbagliata là e allora, e naturalmente sarebbe ancora più sbagliata adesso e in Inghilterra, perché quanto più ci si sposta a Nord tanto più le necessità materiali divengono di importanza vitale, e la nostra società è infinitamente più complessa e presenta condizioni estreme maggiori di lusso e povertà di qualsiasi altra società nel mondo antico. Ciò che Gesù voleva dire era questo. Egli disse: “Tu hai una personalità meravigliosa. Sviluppala. Sii te stesso. Non immaginare che la tua perfezione consista nell’accumulare o nel possedere cose esteriori. Il tuo amore è dentro di te. Se solo tu potessi rendertene conto, tu non vorresti essere ricco. I ricchi comuni possono essere derubati da qualcuno. Ma i veri ricchi no. Nel forziere della tua anima vi sono cose infinitamente preziose che non possono esserti tolte. E allora, cerca di plasmare la tua vita in modo che le cose esteriori non ti danneggino. E cerca pure di sbarazzarti della proprietà personale. Essa comporta preoccupazioni sordide, attenzioni illimitate, mali continui. La proprietà personale ostacola l’Individualismo ad ogni passo.”.



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