Oscure Gioie: Bijoux de Deuil
di Virginia de Winter
Virginia de Winter Nella mia vita ho contribuito a commettere vilipendio su cadaveri di lingue già abbondantemente defunte come il greco e il latino; non contenta, anni dopo mi sono messa in testa di studiare russo con scarsi risultati in termini di conversazione e coprendomi, invece, di gloria quando si è trattato di scovare cantanti pop e soap opera dove recitavano ex glorie del pattinaggio. Amo la tranquillità, le città poco caotiche, le passeggiate vicino alla spiaggia, e il mare più di ogni altra cosa; detesto il traffico, la confusione e il rumore delle macchine. Siccome nella vita è importante la coerenza, ovviamente abito a Roma. Per questo motivo, durante buona parte dell’anno, non vedo spiagge né surfisti né bagnini a meno che io non sia molto, ma molto ubriaca, però Roma appaga completamente il mio senso estetico e in primavera ha un profumo meraviglioso. Mi piace andare a ballare e in giro per il centro le notti d’estate; i mercati, le sale da tè, le mostre d’arte (cioè alla fine sempre la stessa mostra: Caravaggio quando ci vede entrare ormai saluta per primo…), andare all’Opera e alle Terme di Caracalla, a mangiare africano e giapponese e a fare vasche tra gli scaffali delle librerie e dei negozi di accessori luccicanti e pieni di strass. Sempre se riesco a schiodarmi da casa, visto che sono terribilmente pigra: mi piace dormire e starmene su un divano con un libro abbastanza a lungo da confondermi col mobilio. Quando posso comincio le giornate in modalità vampiro: dormo di giorno ed esco a caccia di cibo al calare delle tenebre, solitamente diretta verso il primo arabo o il primo giapponese che scorgo nel buio. Per sfamarmi con sushi o kebab, non sangue umano. Abito insieme a una deliziosa sorellina da guardia di piccola taglia che fa molto rumore quando deve difendere il territorio dai miei cappotti sparsi in ogni dove e indurmi a raccogliere le mie pezze ammucchiandole nella mia camera. Anche i miei genitori, fanaticamente impegnati nella crociata dell’ordine, tentano rapide incursioni per sistemare casa e riempire il frigorifero nel quale io tento vanamente di fare il deserto per non avere troppe tentazioni. Vorrei un animaletto ma non riuscirei mai a badargli, quindi devo accontentarmi della sopracitata sorellina domestica anche se, in alternativa, potrei provare un pesce rosso da combattimento che almeno non ascolterebbe Bruce Springsteen a tutto volume. Abbiamo anche dodici piante da terrazzo che sopravvivono nonostante la sottoscritta a volte si metta in testa di fare qualcosa per coltivarle. La violetta africana, invece, non è scampata all’ultima volta che ho cercato di innaffiarla, quindi pace all’anima sua.
Sitoweb: Virginia de WinterIntervista all’autrice su Sognando Leggendo (ad opera di Queenseptienna): Qua
Autore: Virginia de Winter
Serie: //
Edito da: Amazon Media EU S.à r.l.
Prezzo: 2,91 €
Genere: Romanzo m/m, Storico Medievale,
Pagine: 355 p.
Voto:
Trama: Nell’alta società di Londra si mormora che sia più bello di Dorian Gray e più cinico di suo zio, Lord Henry Wotton. E, in effetti, Sebastian Fane, conte di Darlington, potrebbe dare lezioni di dissolutezza a chiunque.
Durante la sua vita è sempre stato abituato a prendere ciò che vuole: infrange cuori maschili e femminili senza scrupolo alcuno, consumando le passioni con la medesima noncuranza che riserva alle sue sigarette. Ma il corso del suo destino è destinato a mutare quando, in una sordida taverna di Whitechapel, si troverà a incrociare le armi per difendere un giovane sconosciuto.
Raven Armitage è bello e sfuggente, con un accento francese e una voce melodiosa che rendono impossibile non cedere alle sue incantevoli menzogne. Per la prima volta nell’esistenza di Sebastian, sarà qualcun altro a imporre le regole del gioco, accendendo in lui una passione che minaccia di travolgerlo senza possibilità di scampo.
Nella Londra di fine Ottocento, divisa tra la tradizione della nobiltà e l’avvento del futuro, ha così inizio un’indagine pericolosa, una caccia all’uomo tra il lusso delle sale da ballo e lo squallore delle fumerie d’oppio, una lotta senza quartiere contro un nemico che si nutre della magia più oscura e che schiera ai suoi ordini un esercito di morti per arrivare a insidiare anche la vita di Sua Maestà la Regina…
Dopo aver letteralmente divorato i libri della serie Black Friars non potevo perdermi il nuovo “capolavoro” di Virginia de Winter – Oscure Gioie. Ancora una volta questa giovane scrittrice ha dimostrato il proprio talento creando un mondo completo, che unisce elementi gotici e vittoriani, ma soprattutto affascinandoci con personaggi a dir poco perfetti che mi hanno ricordato in alcuni atteggiamenti le figure maschili della serie precedente. Ed è proprio questa la caratteristica che più apprezzo di questa scrittrice: la sua capacità di sviluppare e dare spazio a tutti, senza trascurare i personaggi secondari, donando loro atteggiamenti propri e personalità diverse e originali.
I libri di questa giovane scrittrice non mi hanno mai delusa. Amo il suo stile e mi fido della sua mente creativa tanto che, senza nemmeno leggere la trama, ho acquistato questo ebook. Speravo di ritrovare qualche riferimento alla serie Black Friars, ma scoprire che avevo tra le mani un romanzo m/m (genere che in questi ultimi anni ho iniziato ad amare) ha eliminato le mie ultime esitazioni. La regina del fantasy italiano, secondo il mio modesto parere, ha tutte le abilità per diventare anche una delle più amate scrittrici di questo nuovo genere che sta reclutando sempre più lettori.
Sono forse l’unica persona che non è riuscita ad apprezzare Il ritratto di Dorian Gray, nonostante sia uno dei classici più amati ed elogiati. La storia mi ha lasciata insoddisfatta e anche un po’ delusa. Ciò nonostante, dopo aver finito di leggere Oscure gioie, dove i nomi di alcuni personaggi di Oscar Wilde ritornano più volte a essere nominati, credo proprio che darò una seconda possibilità a Dorian.
Una notte, in una losca taverna, Sebastian incontrerà Raven Armitage che catturerà subito la sua attenzione con quel suo affascinante accento francese e quell’aura misteriosa. La loro non è una storia d’amore convenzionale. I due personaggi non inizieranno a provare quel magico sentimento già nei primi capitoli. In fondo, nulla è così semplice nelle storie di Lady de Winter dove l’amore è più che altro un mix di sensualità, magia, inganni, violenza e un sottile erotismo, tanto tipico di questa scrittrice.
«Prima che io decida di uccidervi, qui e adesso, fornitemi una spiegazione». La sua voce era fredda, le sue mani, però, lo stringevano ancora, riluttanti a lasciarlo andare. Poi le dita si aprirono e si distesero, allontanandosi da lui.
Raven accusò la sofferenza del loro abbandono e indietreggiò di un passo vedendole ricadere lungo i fianchi di Sebastian, dove rimasero immobili, strette a pugno. «Jean Philippe Harcourt», disse, scandendo con cura le parole.
L’altro annuì, pronto. «Harcourt», ripeté, dando l’esatta cadenza britannica alla parola. «L’accento francese mi aveva ingannato».
«Sono spiacente», replicò l’altro, in tono educato. «Era ciò che desideravate sapere, ve l’ho rivelato».
La relazione tra Sebastian e Raven non domina l’intero romanzo. Mi capita molto spesso di perdere un po’
L’unico difetto di Oscure gioie è proprio la brevità del romanzo, se lo confrontiamo con i libri precedenti. Tutto è finito fin troppo velocemente lasciandomi con quel senso di ansia che mi pervade quando vorrei avere subito tra le mani il seguito. Sfortunatamente, però, non sono riuscita a trovare da nessuna parte la notizia che la scrittrice ha in mente di regalarci un secondo volume … ma la speranza è l’ultima a morire!
«Sei disgustato dal modo in cui parlano di me e non da me?». Sebastian protese una mano: era fredda e screpolata, simile a un merletto strappato. Con le nocche sfiorò la guancia dell’altro giovane, poi girò la mano, passandogli con delicatezza le dita sulla mandibola. Un sorriso gli distese le labbra, senza, però arrivare a illuminare i suoi occhi turbati.
«Ti prego», sussurrò ancora Raven, «stai attento, sai quanto sia breve il passo per lo scandalo e la disgrazia».
Sebastian si rialzò rifiutando il suo aiuto e gli voltò le spalle, dirigendosi verso l’uscita dal vicolo. «Lo so. Per ciò che provo in questo momento c’è il disonore e la prigione». La sua voce, velata dallo scrosciare della pioggia, sembrava dolorosamente lontana. «Eppure non riesco a farne a meno».
Per il momento Oscure gioie e Le soglie del buio, il racconto breve legato alla serie Black Friars, sono stati pubblicati soltanto in formato ebook. Un vero peccato! Ciò nonostante, continuerò a sognare di trovare presto nelle librerie questi due romanzi, perché Virginia de Winter è una delle poche scrittrici italiane che mi sento di raccomandare senza dubbi o incertezze ai lettori di tutte le età.