Le mani di Bisignani e Alfonso Papa sembra che potevano arrivare dovunque. Arrivavano soprattutto dove giravano i soldi : commesse da gestire , posti di lavoro, appalti e contratti. Una rete di commesse e incarichi dove interessa soprattutto amicizie e relazioni. Tra le lande di questi affari “sporchi” , dove scorrazzavano Bisignani e Papa , c’erano sicuramente il Poligrafico di Stato e le Poste.
Aziende di Stato che hanno intrecciato rapporti con gruppi vicini a Bisignani o dove Papa piazzava incarichi. E’ Maria Roberta Darsena , amica del parlamentare , a spiegare come ha avuto l’incarico alle Poste (http://pensierimadyur.blogspot.com/2011/06/nella-rete-del-parlamentare-alfonso.html).Invece è Bisignani a mettere a verbale quanto avesse pesato il suo ruolo nell’elezione di Roberto Mazzei ai vertici della Zecca , la stamperia del Tesoro “ Ho sicuramente segnalato il Dottor Mazzei al Professor Tremonti per fargli ottenere la nomina di Presidente del Poligrafico Dello Stato. Con il Poligrafico la Ilte è in rapporti per il modello unico . Non mi risulta che siano state conferite utilità a dirigenti del Poligrafico da parte della Ilte”. Tremonti ha smentito. Bisignani era un procuratore attivo della Ilte , gruppo operante del settore grafico editoriale.
Il socio unico della Ilte è Vittorio Farina. A chiarire i rapporti tra Ilte e le Poste c’è Stefania Tucci, esperta di finanza e vicina a Bisignani per il quale avrebbe curato uno scudo fiscale di circa 4 milioni di euro “Mi risulta che la Ilte ha rapporti con l’Eni e che stampi la rivista dell’Eni ; al riguardo il Bisgnani , proprio nel contesto dei rapporti tra Ilte e Eni mi presentò Lucchini dell’Eni. Con riferimento alle Poste Italiane , qualche anno fa ci fu la joint venture tra le Poste e l’Ilte , cioè la costituzione di una società, Postelprint costituita e partecipata al 50% tra Poste Italiane e dalla Ilte: si tratta di una società che stampa e spedisce tutte le bollette e le fatture che arrivano nelle case degli italiani”.
La Ilte nel 2009 ha chiuso in rosso per 8,6 milioni di euro, con debiti per 157 milioni di euro a fronte di un fatturato di 138 milioni. LA differenza costi è ricavi è negativa. Di recente ha dovuto rinegoziare il debito con Unicredit. Le azioni della Ilte sono tutte in pegno alla banca , che ha finanziato la società con 43 milioni di euro. L’accordo di ristrutturazione prevede il pagamento del debito tra 10 anni e grazie alla cessione degli immobili la Ilte Holding ha incassato un dividendo di 10 milioni di euro con i quali ha già rimborsato una parte del proprio debito.