Per adesso sono 4 le morti accertate e oltre dieci i feriti, ma il numero dei decessi potrebbe essere più alto
Yemen: ancora una volta bombardamenti sopra un ospedale Medici Senza Frontiere. L’episodio è avvenuto ieri a Shiara, nel distretto di Razeh, al confine con l’Arabia Saudita. Non si hanno ancora certezze sui colpevoli del lancio del razzo che ha colpito la struttura, anche se è risaputo che la zona è controllata dai ribelli Houthi che da tempo sono in lotta con il gruppo sunnita. Il bilancio delle vittime non è ancora chiaro: i morti, per ora, sono 4 e i feriti 10, di cui 2 in gravi condizioni. Dato che la zona è coperta di macerie, potrebbero risultare ulteriori decessi.
Per il momento, questo è il terzo episodio nella zona dello Yemen: il 26 ottobre e il 2 dicembre sono stati presi di mira altri due ospedali di Medici senza Frontiere, rispettivamente collocati a Sa’da e Al Houban. Amnesty International ha pochi mesi fa diffuso un rapporto in cui l’Arabia Saudita viene accusata di vari bombardamenti in Yemen, in particolare su scuole e cliniche.
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Le forze di guerra sunnite, infatti, stanno cercando di penetrare nel territorio dello Yemen da diverso tempo, puntando a Sana’a, la capitale. Gli Houthi, ribelli sciiti, sono finora riusciti a respingere gli attacchi dei nemici. Per colpa dei raid aerei che hanno distrutto la clinica di Sa’da lo scorso ottobre, infatti, almeno 200mila persone hanno dovuto rinunciare alle cure mediche di cui avevano assoluto bisogno.
“Tutte le parti in conflitto, – spiega il direttore delle operazioni Ong, Raquel Ayora – inclusa la coalizione guidata dall’Arabia Saudita (Sle) sono regolarmente informate delle coordinate Gps delle strutture mediche dove lavora Medici senza Frontiere. Ancora una volta sono i civili a subire l’impatto maggiore di questa guerra“.
E.S.
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