Mentre per la seconda ho notizie più che confortanti ma che non voglio ancora anticipare, per il primo cominciavo ad avere qualche preoccupazione visto che il primo stralcio dei lavori è stato ultimato da tempo, almeno per quello che riguarda la parte esterna. Nutro qualche perplessità circa il periodo stagionale, usualmente piuttosto piovoso e che comunque protende verso l’inverno. Ma pongo fede nella professionalità di chi gestisce e gestirà i lavori. Per il resto mi auguro che essi vengano svolti con celerità e precisione come, va riconosciuto, è stato fatto per il primo stralcio. Mi auguro anche che venga posta la massima attenzione nei confronti dell’antica torre del convento agostiniano che è uno dei monumenti più importanti presenti nel nostro territorio. Riguardo invece alla scritta “viva Coppi” faccio affidamento sulla parola del Sindaco.
Il progetto di riqualificazione dell’edificio dell’ex ospedale porterà alla creazione di spazi abitativi e spazi destinati al pubblico utilizzo. Bisogna iniziare a ragionare seriamente fin d’ora su come gestire tutto questo. Gli spazi pubblici devono avere già adesso un progetto di destinazione in modo che si possa effettuare i lavori nell’ottica dell’ottimizzazione degli spazi per l’uso che se ne andrà a fare. Le abitazioni, che saranno destinate ad edilizia popolare, saranno assegnate in base ad una graduatoria che viene stabilita sulla norma di legge e su criteri discrezionali che il Comune potrà inserire a completamento o a parziale deroga della legge stessa. E’ qui che bisogna porre la massima attenzione. Sbagliare i criteri di assegnazione, creare un nuovo ghetto per extracomunitari come quello già esistente a Santa Maria sarebbe un errore difficilmente correggibile e potrebbe inficiare qualsiasi sforzo, presente e futuro, diretto al rilancio del centro storico. La mia speranza è che si agisca tempestivamente, intelligentemente, con buon senso, nella stesura di criteri per la graduatoria che rispettino sia la legge che la dignità delle persone, senza tralasciare l’importanza di un progetto globale di recupero del vecchio borgo.
Luca Craia