Ospedale Vecchio: silenzio e contraddizioni

Creato il 12 giugno 2012 da Laperonza

Ci deve essere una logica ma a me sfugge. Probabilmente dipende da me, da qualche sinapsi bloccata ma, dato che non sono l’unico, a quanto pare, cui tale logica sfugge, magari sarebbe opportuno che chi di dovere spieghi meglio. Mi sfugge come si possa pensare di creare un centro di aggregazione “per i giovani” (LaProvinciaDiFermo.com) al piano terra di un palazzo, l’ospedale vecchio, e fare ai piani superiori degli appartamenti di civile abitazione, anzi, di edilizia popolare. Immaginiamo la scena: gruppo musicale che suona, giovani chiamati ad aggregarsi che, quindi, si aggregano e trascorrono del tempo facendo cultura e divertendosi e, al piano di sopra, lenzuola stese che sbatacchiano al vento, mutande, reggiseni, e magari alle undici e mezza uno che si affaccia e dice: “Ahò! Domani devo andare a lavorare! Mi fate dormire?”. E dato che parliamo di appartamenti popolari assegnati con i criteri basati prevalentemente sul reddito ISEE, ad affacciarsi saranno soprattutto extracomunitari ghettizzati all’interno del palazzo.

In realtà il Comune ha fatto sapere che, dentro l’ospedale vecchio, non metterà soltanto extracomunitari ma anche famiglie di appartenenti alle forze dell’ordine, come dichiarò l’Assessore Niccolò Venanzi su queste pagine (http://laperonza.myblog.it/archive/2012/04/10/petizione-popolare-sull-ospedale-vecchio.html). Fatto sta che di convenzioni col Ministero dell’Interno mi pare non si sia parlato per cui appare difficile che famiglie di poliziotti, carabinieri o quant’altro possano partecipare al bando. E non è nemmeno chiaro cosa si voglia fare del resto. Il Sindaco dice che si farà una struttura per i giovani, Venanzi parla di non meglio specificati “uffici comunali”. L’Assessore ai Lavori Pubblici tace. Insomma, nonostante quello che leggiamo sulla stampa, pare evidente che l’unica cosa certa sia la realizzazione di case popolari. E su questo, nonostante una petizione e un forte interesse suscitato dalla questione, non sembra sia intenzione degli Amministratori aprire un dibattito pubblico. Né la minoranza mostra interesse come ci si aspetterebbe dall’opposizione.

Del resto a Montegranaro si è sempre fatto così: si prendono decisioni a tavolino senza consultare in alcun modo la cittadinanza (“era scritto sul programma, ci hanno votato quindi approvano”), si lasciano sopire le proteste (tanto prima o poi sopiscono, lo sanno bene) e si fa quel che si vuole. Lo si è fatto per la centrale a biomasse, per l’ex asilo, per la torre ascensore e lo si farà con l’ospedale vecchio. Poi se questo creerà squilibri sociali e problemi di ordine pubblico oltre che uccidere definitivamente ogni speranza di recupero del centro storico poco importa: ci porremo il problema quando si presenterà. E se anche tutto questo, per miracolo, non accadesse (e me lo auguro di cuore), avremmo comunque perso un’occasione per rivalutare intelligentemente il centro storico e riacquistare un palazzo che costituisce un’importane pezzo di storia cittadina.

Luca Craia