Ospedali, Campania maglia nera ma i conti migliorano

Creato il 05 ottobre 2013 da Makinsud

Ospedali campani ultimi nella classifica dell’efficienza delle prestazioni sanitarie offerte. È l’allarme lanciato dall’Agenas, l’Agenzia regionale per i servizi sanitari regionali, che ha evidenziato come, in alcune strutture della regione, si registrino tempi di attesa molto più lunghi della media e che il tasso di mortalità sia aumentato rispetto agli anni precedenti.

Tante le cifre stilate da questa classifica. Ecco le più significative: in Campania, una donna al primo parto ha quasi il 60% di possibilità di avere un cesareo, mentre nelle altre regioni il dato si attesta intorno al 20; la percentuale di mortalità per infarto (a 30 giorni dal ricovero) varia dal 10 al 18%, quando la media nazionale è del 9,98.
Record negativi anche per quanto riguarda i tempi di attesa per un ricovero e per le dimissioni, per la cura dei bypass coronarici  e per gli interventi al colon. Gli ospedali campani occupano molti degli ultimi posti della classifica e, quindi, sono in molti a “emigrare” in strutture più all’avanguardia: il tasso di mobilità territoriale sanitaria è uno dei più alti del Paese e costa alla Regione quasi 300 milioni di euro l’anno.
Al primo posto della classifica resta la Toscana,seguita da Emilia Romagna e Lombardia. Subito prima della Campania ci sono, invece, Puglia e Molise. Proprio in Puglia si trova il peggior ospedale d’Italia, il “Di Venere” di Bari, dove  il tasso di mortalità a 30 giorni dal ricovero è 42 volte più elevato rispetto al migliore, il “Serristori” di Firenze.

In un quadro così negativo, la sanità campana, però, può tirare un sospiro di sollievo visto che la Regione ha superato i target previsti dal piano di rientro dal deficit sanitario e può avviare lo sblocco del turn over e procedere,quindi,a 600 nuove assunzioni.
Soddisfatto, da questo punto di vista, il presidente Caldoro: “È stato riconosciuto e premiato il nostro lavoro : abbiamo compiuto scelte impopolari, come la riorganizzazione della rete ospedaliera, ma ora stanno arrivando i risultati. Stiamo riducendo gli sprechi, stiamo mettendo i conti in ordine e miglioreremo la qualità delle prestazioni. Ora però dobbiamo affrontare nuove sfide, come cambiare i criteri di distribuzione del fondo sanitario nazionale che, ancora una volta, è stato tagliato. Tutto questo danneggia i cittadini campani“.


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :