(Qui, l’introduzione di Massimo Maugeri)
a cura di Francesca G. Marone
Vecchie e nuove lettere
(da Sul Romanzo)
Lettere, lettere di vecchi amici lontani, di amori mai dimenticati, di figli distanti, lettere che ci hanno fatto sognare attraverso la visione di pellicole romantiche, lettere che sono arrivate in ritardo o in tempo per salvare qualcuno da un destino che sembrava ormai ineluttabile. Lettere che hanno nutrito il sapore antico dell’attesa, quello che ti faceva contare i giorni fra la spedizione e la consegna del postino. Dimenticate? Poco usate? Forse non del tutto. La tecnologia moderna si unisce alla nostalgia della parola scritta e ci dona una nuova opportunità con un app per iphone.Non so come la prenderanno i “puristi” della lettera scritta a mano ma quella qui indicata mi sembra un’idea alquanto divertente.
Per approfondire leggete qui…
* * *
Il significato della collaborazione in rete
(da Doppiozero)
Noi di Letteratitudine sappiamo di cosa stiamo parlando, la condivisione è stata la molla che ha dato vita a questo blog, alle amicizie e alla diffusione dei contenuti così come alle collaborazioni che ne sono scaturite. E’ qualcosa in cui Massimo Maugeri ha fortemente creduto ed investito in termini di energie e lavoro. Perciò ritengo molto importante questo articolo che ci dona una giusta prospettiva rispetto ai termini utilizzati intorno alla questione della condivisone e della collaborazione attraverso i Social Network. L’autore mette in luce i diversi tipi di collaborazione e/o aggregazione nel processo di creazione dei contenuti da parte degli utenti (User-Generated Content o UGC).
Si illustra nell’articolo il criterio dell’intenzionalità, passando in rassegna gli usi nei differenti Social Media come Twitter, Flickr, You Tube. Conclude elencando e spiegando in maniera esaustiva i criteri che concorrono a designare una vera collaborazione fra gli utenti e i creatori di contenuti. Un uso più consapevole degli strumenti di comunicazione che attualmente catturano molto del nostro tempo nella relazione con gli altri è auspicabile per tutti, quindi vi auguro una buona lettura del pezzo qui…
* * *
Mal d’ Africa
(da Via delle belle donne )
Per coloro che non fossero mai stati in Africa e per quelli che una volta ammirato il cielo nella savana africana non possano più dimenticarlo. E’ veramente bellissimo questo racconto- diario di un medico italiano che nei luoghi ha vissuto e lavorato, ha la capacità di gettarti nel mezzo dei papiri, delle colline coltivate a mais, e dei tramonti infuocati. Narra anche del ricordo triste della guerra civile fra Tutsi e Hutu, ormai dimenticata dall’Occidente, ma forse anche dagli stessi abitanti di quelle terre,tribù che oggi lavorano fianco a fianco. Forse sono di parte perché quei luoghi li ho visitati ed amati moltissimo ma consiglio a voi tutti di abbandonarvi alla lettura del pezzo.
Non posso che condividere le impressioni forti e nostalgiche dell’autrice, soprattutto se ricordo lo sguardo caldo dei gorilla di montagna, incontrati sui monti Virunga.
Leggete e vi farà viaggiare con le sue parole lì dove l’immaginazione si perde lungo la linea dell’orizzonte…
Francesca G. Marone