ossessione in tutù...

Creato il 24 febbraio 2011 da Omar
Eccessivo, barocco, maniacale, furbissimo; in una parola: splendido! Due anni dopo l'incarnazione radicale trovata in The Wrestler (pellicola che era un monumento all'arte e alla vita disastrata di quel gigante in disarmo che è Mickey Rourke) il cinema di Darren Aronofsky traduce per il grande schermo una nuova vicenda sorretta dallo stesso semplice teorema: salire su un ring - o sulle tavole del palcoscenico - per inzuppare nel miele della riscossa un'esistenza votata al fallimento. Black Swan coglie questa volta la protagonista al debutto nel ruolo della vita: Nina (Natalie Portman) è una ballerina classica della compagnia del New York City Ballet la cui vita è dedita alla danza in maniera quasi ossessiva (come spesso capita, pare, a chi pratica questa disciplina in maniera seria). Vive assieme alla madre Erica (una Barbara Hershey sempre sul crinale dell'isteria), ex-danzatrice professionista in pensione che riversa sulla progenie tutte le proprie ambizioni frustrate. Quando il direttore artistico Thomas Leroy (un luciferino e sensualissimo Vincent Cassel) decide di rimpiazzare la prima ballerina Beth (Winona Ryder, in un ruolo autodistruttivo che sembra coincidere paurosamente con l'improvvido declino della sua carriera) per la produzione che apre la nuova stagione, Il Lago dei Cigni, Nina costituisce la sua prima scelta. Ma questa finirà per trovare una spregiudicata concorrente nella nuova ballerina Lily (Mila Kunis, premiata al Festival di Venezia), con la quale scatenerà un conflitto che aggiorna e corregge in chiave saffico-chic il mito eterno di Eva contro Eva.Appoggiandosi su una colonna sonora composta dalle musiche di Tchaikovsky mescolate a quelle originali di Clint Mansell, il cineasta newyorkese imbastisce un'opera smisurata e davvero disturbante che insegue ora Cronenberg (per il lavoro onirico sul corpo) ora Hitchcock (per la tensione e il rincorrersi della suspance), ma è soprattutto la sua personalissima mano, pesante quando non spudorata, ad emergere con forza dominando il tessuto visivo per farne un'esperienza unica: una mano che non si perita di ricorrere ad effettacci e colpi di scena talvolta anche un po' ingenui per raccontare degli oscuri labirinti della mente per mezzo delle delicate sospensioni del balletto. E se il film ha generato fior di critiche in giro (talune un po' pretestuose, come quelle riservategli dalle etoiles di tutto il pianeta - la nostrana Carla Fracci inclusa - per la rappresentazione feroce del mondo della danza), oggi corre meritatamente e senza grandi intoppi nella corsa per le statuette dorate.Infine, la pellicola non sarebbe quel gioiello che è senza l'azzeccatissimo parco-attori: un supercast su cui svetta la primattrice Natalie Portman, nervosa, camaleontica, intensa quanto mostruosa nel rendere le nevrosi, la fragilità e la follia del suo inquietante, bellissimo personaggio. Black Swan è la rilettura del Lago dei Cigni in chiave psyco-horror e Aronofsky è riuscito a restituircene un ritratto fosco, angosciante, di rara bellezza.

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