Provate a cercare Anni Ottanta sull’enciclopedia. Perché dovreste utilizzare un’enciclopedia quando ormai esiste Wikipedia? Perché negli Anni Ottanta non esisteva Wikipedia e quindi fanculo Wikipedia. In ogni caso, potreste trovare una definizione del genere:
Anni Ottanta: decennio che va dal 1980 al 1989, parte dall’omicidio di John Lennon e finisce con l’abbattimento del Muro di Berlino. Un decennio contrassegnato dallo yuppismo, dai paninari, dai capelli cotonati, dalla new-wave inglese e dall’hair trash metal americano, dai Duran Duran e dagli Spandau Ballet, da Madonna e Michael Jackson, da Cyndi Lauper e Billy Idol, da Heather Parisi e Lorella Cuccarini, da Ronald Reagan, Margaret Thatcher e Bettino Craxi, dalla rivoluzione della cultura hip-hop e della (s)cultura Fininvest, da Drive-In e Colpo grosso, dall’AIDS e da Chernobyl, dal Walkman e dall’Amiga, da Ritorno al futuro ed E.T, da Michael J. Fox e Drew Barrymore.
1980, inizia il decennio e lei a 5 anni appena fa la sua prima apparizione in Stati di allucinazione di Ken Russell. Ma l’anno di grazia è il 1982. Mentre a qualche migliaia di chilometri di distanza nasceva un certo blogger Cannibal Kid, lei diventava la baby-celebrità per eccellenza del decennio grazie al suo ruolo in E.T. - L’extra-terrestre. Quello della baby-star è un lavoro difficile, che logora e a cui pochi sopravvivono. Almeno a livello di carriera. Ad esempio Henry Thomas, l’Elliott di E.T., chi l’ha più visto? Vogliamo poi parlare della fine che hanno fatto o stanno ancora facendo Macaulay Culkin o Lindsay Lohan? Fare la baby-star è davvero dura, come si può constatare anche nel film Indovina perché ti odio con Adam Sandler. Drew Barrymore è tra le poche che l’hanno sfangata.
"Un post tutto dedicato a me? Wooow!"
Dopo E.T., la nostra bimbominkia di giornata è stata la piccola protagonista dell’inquietante Fenomeni paranormali incontrollabili, horror cult (o scult?) Anni Ottanta, e ha continuato a essere la bimbetta più richiesta del decennio.Uscita viva dagli anni Ottanta, sono arrivati i Novanta, il grunge, i Nirvana, la depressione, la droga e pure Drew Barrymore c’è finita dentro. Con tutti e due i piedi. Amica di Kurt Cobain e Courtney Love, Drew per Hollywood e non solo in quel periodo diventa una famigerata tossica, nonché una bad girl grazie alla sua partecipazione in filmetti come il thriller trash La mia peggiore amica. La sua carriera e la sua vita sembrano allo sbando, ma poi a salvarle la carriera, e forse anche la vita, arriva un horror che prende allegramente per i fondelli gli horror 80s. A firmarlo è lo stesso maestro degli horror 80s Wes Craven. Nonostante la sua scena in Scream possa essere vista come una metaforica uccisione degli Anni Ottanta, di cui la Barrymore è tra i simboli, bastano i pochi minuti iniziali della pellicola per riportare la sua stella alta in cielo. E poi…
Il film che darà una svolta vera e propria alla carriera di Drew Barrymore arriva un paio di anni dopo Scream, nel 1998, con Prima o poi me lo sposo. Più che un semplice film, più che una semplice (e ottima) commedia romantica, Prima o poi me lo sposo (solito pessimo titolo italiano che verrà scopiazzato pure da una commediola con Jennifer Lopez), è l’apoteosi degli Anni Ottanta. La pellicola, ambientata proprio in quel decennio, racconta di un Wedding Singer, un cantante squattrinato di matrimoni interpretato da Adam Sandler, e ogni inquadratura, ogni canzone, ogni singolo elemento grida “Ottanta!” a squarciagola.
"Sta buono, Mr. Ford, ce la faccio a difendermi da solo."
"Va bene, Billy Idol."
"Certo che negli anni '80 e '90 ci vestivamo
peggio delle Pretty Little Liars!"
La fissa dell’attrice per quel scintillante decennio non è mica finita qui, che credete? I ragazzi della mia vita parte dagli anni ’60 ma tocca anche gli 80s, altrimenti non sarebbe una vera pellicola con la Barrymore, mentre in 50 volte il primo bacio la maggior parte delle canzoni in soundtrack sono cover di brani da indovinate un po’ quale decennio? Discorso analogo per quasi ogni altro film in cui Drew compare, come Amore a mille… miglia che, nonostante l’ambientazione contemporanea, è contraddistinta da un uso spettacolare di hit anni ’80 come “Take My Breath Away” dei Berlin. Scrivimi una canzone poi è addirittura la storia di un ex popstar degli Anni Ottanta stile Wham!, e infine il gradevolissimo esordio alla regia dell’attrice Whip It è una commedia sportiva che sembra uscita proprio dagli… 80s, sì sì. Come avete fatto a indovinare? Adesso però basta con questo post-spot anni Ottanta. Ora vado a mangiarmi un panozzo mentre mi guardo Deejay Television dopo essermi fatto una partita a Pac-Man ed essermi ascoltato il nuovo dei Frankie Goes to Hollywood. Libidine.
L'OraBlù