U. Croppi e il consigliere Provinciale G. Lobefaro
Tutti gli altri temi ruotano intorno a questioni che hanno comunque a che fare con la qualità della vita, dei servizi e con i diritti alla persona. Vediamo quali sono:Mare Libero.Libero accesso dei bagnanti al mare e ripristino della visibilità del mare di Roma; riequilibrio al 50% tra spiagge libere e attrezzate.Mobilità. Progressiva riduzione del traffico privato nel centro storico per dare tempi certi ai bus, corsie preferenziali protette e tranvie, piste ciclabili e blocco per i pulman turistici; Trasformazione dei treni pendolari in linee metropolitane.Stop al consumo di suolo. Puntare sul recupero e rinnovo dei tessuti urbani già esistenti, attraversoun’edilizia che non consumi suolo ma a recuperare quello che già c’è.Croppi in libreria raccoglie l’adesione di Giulia D’Angelo
Rifiuti zero.Rivoluzionare le politiche sui rifiuti in modo da riciclarne e riutilizzarne il più possibile, differenziata e porta a porta in tutta la città; utilizzazione delle discariche solo per una piccola parte di rifiuti trattati.Famiglie di fatto.Rimozione delle discriminazioni nei servizi e nelle attività del comune tra famiglie, che siano sposate o no, eterosessuali o omosessuali.Registro dei testamenti biologici. Istituzione di un registro comunale dei testamenti biologici che raccolga le disposizioni anticipate di trattamento sanitario e di fine vita dei cittadini che intendano depositarle.Libertà di scelta dei servizi alla persona. Per asili nido, assistenza anziani e disabili, fermo restando il ruolo del Comune, il referendum si riferisce a quella parte di servizi già oggi affidati a strutture non pubbliche e chiede l’istituzione di bonus che le famiglie potranno sfruttare nel modo e nelle strutture che riterranno più idonee.
Piazza del Popolo, uno dei cento banchetti
Meno partitocrazia. Ridurre i costi dell’apparato amministrativo azzerando i consigli di amministrazione delle aziende municipalizzate in cui il comune sia socio unico, che esistono soltanto come luogo di consociativismo e clientelismo: affidandole a un amministratore unico ci saranno meno poltrone da spartirsi e un risparmio di sei milioni di euro l’anno.Insomma si tratta di una occasione concreta per dare forma alla richiesta della maggioranza dei cittadini che non vogliono più delegare le scelte ad una classe politica autorferenziale ma riappropriarsi del diritto di decidere.Per questo rivolgiamo a tutti i residenti nella Capitale a un appello a firmare, a parlarne con amici, parenti, colleghi, magari offrire il proprio aiuto ai tavoli di raccolta o dare un piccolo contributo (l’iniziativa è totalmente autofinanziata): si può firmare in tutti i municipi o ai tavoli allestiti su strada, che saranno segnalati ogni giorno sul nostro sito: www.romasimuove.itRestano pochi giorni e molto lavoro da fare. Potrebbe essere il primo strumento concreto per cambiare davvero le regole della politica!Umberto CroppiUmberto Croppi, è stato assessore alla Cultura del Comune di Roma, attualmente è direttore generale della Fondazione Valore Italia