Ottobre fidentino e cultura: la Diocesi in prima fila, il Comune fa da spalla?

Creato il 17 ottobre 2014 da Ambrogio Ponzi @lucecolore
Può suonare strano ma ottobre non è il mese migliore per iniziative culturali. Eventi anche importanti corrono il rischio di rimanere affogati in un calendario di mini eventi per un pubblico principalmente orientato alla ricerca di svago o di cultura di consumo.  Un tentativo coraggioso portato avanti da Comune e Diocesi è stato l'evento legato al "Festa Internazionale della Storia"; un'iniziativa bolognese "che, attraverso lezioni, conferenze, dibattiti, concerti, spettacoli e mostre, affronterà i temi che legano i vissuti personali e collettivi alle vicende presenti e future". 
La mostra sul gotico europeo che vede decisamente in primo piano la Diocesi come ente promotore è certamente un'altra iniziativa culturale di ottimo livello che valorizza un patrimonio importante del territorio, in questo caso della Biblioteca di Busseto. 


“La festa della storia” : un grande evento per rendere  omaggio a Le Goff ma che dà lustro anche a Fidenza
Al Teatro Magnani relatori illustri: Daniela Romagnoli, Rolando Dondarini, Beatrice Borghi e Mario Calidoni
“Quando penso alla storia, vedo il faro dell’umanità”: con questa definizione assai cara al grande medievista francese Jacques Le Goff (1924-2014), è stata intitolata l’ XI edizione della Festa internazionale della storia in corso di svolgimento a Bologna, a Parma e in altre località dell’Emilia. Anche Fidenza è stata inserita a pieno titolo nel calendario delle manifestazioni: prima con un convegno di studi e di testimonianze su Le Goff svoltosi al teatro Magnani venerdì 10 ottobre; poi con la mostra “L’Europe gothique XII-XIV siècles”, a cura di Alessandra Mordacci e Marco Tombolato, inaugurata nel pomeriggio dello stesso giorno ( rimarrà aperta fino al 26 ottobre).
Prima che prendessero la parola gli illustri ospiti invitati per l’occasione Alessandra Mordacci, direttrice del Museo diocesano, ha fatto salire sul palcoscenico gli alunni nella 2.a B e della 2.a C della scuola media “Zani”, accompagnati dalle insegnanti Bertuzzi e Marzaroli, che hanno accettato di illustrare ai visitatori i tesori ospitati nelle sale del Museo diocesano. 
Dopo i saluti del vice-sindaco Alessia Gruzza e del Vescovo di Fidenza, mons. Carlo Mazza, preceduti dal dolce suono della cetra suonata da Maddalena Scagnelli, si sono poi succeduti i vari interventi. Daniela Romagnoli, già docente di storia medievale presso l’Università di Parma e “ braccio destro” dello storico francese nei suoi contatti con l’Italia, ha ricordato che l’amore di Le Goff per “l’età di mezzo” nasce dalla lettura dei grandi romanzi che popolano la letteratura dell’ 800: in particolare, “Ivanhoe” di Walter Scott. Erede della grande scuola francese degli “Annales”, fondata nel 1929 da Lucien Febvre e Marc Bloch, ha sempre concepito la storia come la ricostruzione delle vicende che hanno visto gli uomini protagonisti, in alto e in basso, nelle loro molteplici funzioni e mansioni all’interno della società in cui vivevano.  Immergersi nel passato per comprendere il presente e proiettarlo nel futuro: ecco la grande ambizione dello storico. Un sapere che le università hanno il compito di custodire e di tramandare, ma che deve consentire nuovi sviluppi nel campo della ricerca e arricchire lo sguardo di insieme sul mondo oggetto di studio. ”Chi scorre le pagine de La civiltà dell’occidente medievale (1964) viene colpito non solo dalla straordinaria erudizione di Le Goff (accanto alle idee e ai fatti, anche l’arte e la cultura) , ma soprattutto dal suo talento di divulgatore, grazie a una scrittura chiara, sempre capace di attrarre l’interesse del grande pubblico dei lettori.  Quando venne a Fidenza si innamorò subito della Cattedrale che definiva “superbe” e fece di tutto perché essa riacquistasse la sua identità più autentica, quella di città medievale (Borgo s. Donnino) che era stata oscurata ingiustamente dall’epoca romana (Flavia Fidentia). E nel suo studio campeggiavano in bell’evidenza i riferimenti a Fidenza, sia negli scritti che nelle immagini, insieme alla cittadinanza onoraria che aveva ricevuto nel 2000”.  È stata poi la volta di Rolando Dondarini, presidente del comitato promotore che –riprendendo le parole del Vescovo a proposito della memoria come esercizio tipicamente umano di fissare nel tempo luoghi, persone ed eventi – ha sottolineato la necessità di favorire l’apprendimento della storia con metodi comunicativi coinvolgenti ed efficaci: in particolare per le giovani generazioni e per la tutela del patrimonio storico-artistico che, unico al mondo, tutti ci invidiano. Dopo la proiezione di un breve filmato in cui Jacques Le Goff ringrazia l’Università di Bologna per aver intitolato al suo nome un premio prestigioso assegnato ogni anno a una grande personalità del mondo culturale, Beatrice Borghi ha spiegato il titolo ”Il portico d’oro” (che è riferito ai 38 kilometri di portici che caratterizzano il capoluogo petroniano) mentre Mario Calidoni, già ispettore tecnico del MIUR, si è soffermato in chiusura sulla riscoperta della Via Francigena come percorso di pellegrinaggio: non una strada normale dove prevale la velocità del mezzo, ma una strada dove si cammina a piedi. Solo così, attraverso le numerose soste, si potrà gustare la bellezza del paesaggio e fare propria la memoria dei luoghi attraversati. M.F.
Inaugurata la mostra sull’Europa al tempo del gotico con le fotografie al Louvre di Bavagnoli

E’ stata inaugurata venerdì 10 ottobre la mostra fotografica di Carlo Bavagnoli “L’Europe gothique XII – XIV siecles. Paris 1968”, una mostra di grande livello culturale e artistico che ci fa riflettere ancora una volta sulle straordinarie bellezze ed eccellenze architettoniche che arricchiscono le nostre terre.  Erano presenti il Vescovo di Fidenza, mons. Carlo Mazza, mons. Stefano Bolzoni, parroco di Busseto, Alessia Gruzza, vicesindaco di Fidenza e assessore alla Cultura, Manuela Catarsi della Soprintendenza per i Beni Archeologici, Alessandra Mordacci, direttrice del Museo del Duomo di Fidenza, Paolo Fabbri del coordinamento “Festa della storia” di Parma, Elisabeth Dartencet, assessore alla Cultura e della Comunicazione della città francese di Périgueux, il prof. Mino Ponzi, il prof. Paolo Barbaro, docente di fotografia oltre a tantissimi altri insegnanti e cittadini.
Alessandra Mordacci, direttrice del Museo del Duomo, ha spiegato le origini della mostra: “L’intero archivio fotografico di Carlo Bavagnoli (300 libri e 30000 negativi) è stato donato dall’autore alla Biblioteca di Busseto grazie al rapporto di amicizia con lo storico Corrado Mingardi, responsabile della Biblioteca fin dal 1969. Come membro del Comitato scientifico della “Festa della Storia”, immediato è stato il collegamento tra i temi portanti di quest’anno – la storia come faro dell’umanità, in l’Europa – e il servizio fotografico che Bavagnoli realizzò nel 1968 per la mostra parigina, mai inaugurata, sull’Europa gotica.” 
L’arch. Marco Tombolato, direttore dell’Ufficio Tecnico diocesano, ha spiegato le finalità che si pone la mostra: “È l’occasione per una valorizzazione di questo importante periodo storico che ha lasciato tracce significative nella città e nella sua Chiesa Cattedrale. Non solo: è anche un momento di riflessione sulla storia comune dei popoli del nostro continente e sulle origini cristiane in cui il gotico rappresenta l’ultimo grande stile Europeo dell’arte medievale. Quando si accede nella nostra Cattedrale, esempio di architettura romanico – gotica, si rimane colpiti dalla testimonianza della grande fede cristiana degli uomini che insieme, senza distinzione di classe o ceto sociale, hanno edificato, costruito e decorato la Chiesa, casa di Dio e degli uomini”.  “Questa festa internazionale – ha detto il vice-sindaco Alessia Gruzza - ci offre l’occasione per scoprire le nostre radici con illustri relatori, con gli studenti, con i cittadini e con gli ospiti giunti anche dalla Francia. In particolare da Périgueux, con la rappresentanza della municipalità attraverso l’assessore alla Cultura e vari funzionari. In particolare nella chiesa di San Giorgio martire troviamo una mostra fotografica unica, preparata al Louvre nel 1968 e mai esposta al pubblico a causa del maggio francese. L’autore, Carlo Bavagnoli, è un grande fotografo, che ha lavorato per Life e ha raccontato attraverso le sue immagini storie uniche. In questa mostra, per la prima volta visibile al pubblico, le sculture inanimate ritrovano vita e profondità”. 
“La mostra l’Europe Gothique” - ha detto mons. Carlo Mazza - apre le finestre di Fidenza alla visione di un’Europa vicina, quasi contigua alla sua storia più pura e fulgida. In realtà Fidenza senza la sua Cattedrale sarebbe un grazioso borgo della pianura emiliana e poco di più. Ciò che le offre una qualità superiore è il “miracolo” della Cattedrale, di quella Chiesa edificata sul sacello di san Donnino, celebre martire, riscoperto taumaturgo nel mezzo dell’età dai pellegrini europei." "Dunque la mostra ci porta lontano: eppure, nel contempo ci introduce nell’oggi, tanto siamo assetati di senso da cercarlo riandando alle origini. Per questo la mostra è incoraggiante e promettente. Può accadere che contemplando più a fondo il passato troviamo più chiaramente le ragioni del nostro presente. Ringrazio i curatori di questo straordinario “evento” che offre la possibilità alla Chiesa di Fidenza e alla città di volgere uno sguardo ai segni della “bellezza” che le è propria e di goderne attraverso una splendida galleria di fotografie”. La mostra, assolutamente da non perdere, resta aperta fino al 26 ottobre ed è visitabile tutti i giorni dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19. Amedeo Tosi
Tutti i servizi nel settimanale "il Risveglio" di oggi, 17 ottobre 2014

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