Può piacere e non piacere, e nell'uno o nell'altro caso magari finirà sempre per irritare.
Però che potenza, che esplosione di libertà che si sprigiona dalle sue pagine. Vita che diventa inchiostro, che irride a ogni ragionevolezza, che si fa urlo di protesta.
Poi il teppista parte per le trincee della Prima Guerra Mondiale, volontario che condivide idee pericolose - come quelle di chi diceva la guerra era la sola igiene del mondo - ma almeno parte, la guerra non è estetica da consegnare ad altri. Parte e già comincia un'altra storia.
Sfrenato, insopportabile, sempre sorprendente, lui che ha sempre bisogno di boccate d'aria intelligente, lui che ogni tanto cede ai morsi di una vita che cerca ben altre risposte, lui che lavora nella tranquillità di chi sa di essere sulla strada che porta a quel certo paese chiamato l'irraggiungibile.
E forse la storia ha fatto giustizia di quei furori, ma certe pagine rimangono: ed è perfino necessario.