[Out of Land] Max Payne 2: The fall of Max Payne

Da Jark85 @LandOfRust

Era a prendere polvere nello scaffale ed è stata recuperata questa vecchia gemma targata Remedy (che poi confermerà le proprie capacità con il successivo Alan Wake, più vicino ai nostri lidi). La versione testata è quella PlayStation 2 il cui porting è stato curato da Rockstar Vienna.

Max Payne 2 segue le vicende del primo in cui il nostro alter ego, il detective newyorkese Max Payne appunto, viene coinvolto in una guerra tra bande per far luce sui punti rimasti oscuri riguardo il suo passato.

Il gioco non presenta novità sostanziali rispetto al primo ma piuttosto si “limita” (le virgolette sono doverose in quanto l’impegno è stato tutt’altro che povero) a migliorare tutto quello che c’era di buono nel suo predecessore: atmosfera noir da incanto, dialoghi e monologhi del protagonista semplicemente memorabili, colonna sonora forse non molto varia ma ben piazzata, sequenze d’azione che dire adrenaliniche è dire poco. L’abbiamo ampiamente capito che Remedy non si limita a svolgere il compitino (e questo abbiamo avuto modo di vederlo anche con Alan Wake) e il team di Sam Lake ha come priorità quella di regalare un’esperienza narrativa capace di lasciare un segno che va oltre saper sviluppare un buon gameplay e una buona grafica.

Proprio a proposito dell’aspetto tecnico, c’è da aggiungere che la versione PS2 (ripeto: un porting non fatto da Remedy ma dal team viennese di Rockstar) presenta molteplici pecche proprio riguardo la stabilità del framerate e del gameplay: nelle sezioni più intense può risultare non poco frustrante avere a che fare con numerosi rallentamenti e inoltre, soprattutto per chi è abituato al mouse e alla tastiera, può risultare molto scomodo e macchinoso il sistema di mira (in particolare in una missione di cecchinaggio, in cui dovevamo fornire fuoco di copertura per il nostro partner, le difficoltà sono state evidenti e la frustrazione elevata). A questo si aggiunge che il titolo, giocato oggi, risulta decisamente impegnativo anche nel livello di difficoltà standard non tanto per il numero di munizioni (abbondante, come giusto che sia per un action) ma perchè è richiesto un minimo di parsimonia nell’uso degli antidolorifici. Una piccola pecca anche nella longevità: se giocato per lunghe sessioni si rischia di terminarlo nell’arco di 2-3 giorni al massimo.

Commento finale
Nonostante alcuni piccoli difetti, il sequel di Max Payne 2 è un gioco assolutamente imperdibile per i patiti dell’action e per chi è alla ricerca di atmosfera noir e un copione degni di un film di Hollywood (no no: niente a che vedere con lo scadente film con Mark Wahlberg). Se possibile, meglio la versione PC che quella PS2 se si vuole avere un gameplay più solido e stabile oltre che un framerate più umano e meno frustrante. 


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