Outlander – La straniera: un’Eroina a Spasso nel Tempo

Creato il 21 ottobre 2015 da Dietrolequinte @DlqMagazine

Pensi ad Outlander e subito ti vengono in mente Claire e Jamie (con i volti degli attori Caitriona Balfe e Sam Heughan), ma, se a rendere nota la storia e gli interpreti delle vere icone planetarie ci ha pensato l'omonima serie TV di grande successo (andata in onda in Italia nella primavera del 2015 sugli schermi di Fox Life), in realtà tutto nasce dal genio creativo e prolifico della scrittrice americana Diana J. Gabaldon.

Nata in Arizona nel 1952, con un padre che è stato senatore di quello stesso Stato, dopo aver conseguito una laurea in Zoologia ed un master in Biologia Marina, la Gabaldon ha iniziato a scrivere, per proprio diletto, nel 1988, ispirata da uno dei protagonisti di alcuni episodi di Doctor Who (la macrostoria The War Games), che le forniscono l'imprinting per il protagonista maschile del suo romanzo: James Fraser, un giovane scozzese del XVIII secolo. La protagonista femminile, per quasi inevitabile senso di contraddizione, l'inglese Claire Beauchamp Randall, arriverà invece solo in un secondo momento, assurgendo però in breve ad un ruolo paritario se non primario.

La scelta narrativa sarà, infatti, quella del racconto in prima persona, caratterizzato dal ricorso a moderni commenti strafottenti su tutto, che, per spiegare il comportamento e gli atteggiamenti emancipati del personaggio, porteranno l'autrice a scegliere di farla viaggiare nel tempo.

Inizialmente intitolata Cross Stitch (e così venne pubblicata in Gran Bretagna), l'opera arriva nelle librerie americane nel 1991 come Outlander ed è stata seguita da altri sette romanzi che, tradotti in ben 23 lingue, hanno ottenuto un grandissimo successo.

In Italia l'editore Corbaccio ha diviso ognuno dei libri della Gabaldon in due parti. Fa eccezione proprio Outlander, primo episodio della saga ed in linea di massima oggetto della prima stagione della serie televisiva prodotta dalla Starz, che trovate in un unico volume con il titolo La straniera (la traduzione è di Valeria Galassi).

Tutto inizia nel 1945 quando Claire Beauchamp, un'infermiera militare, al termine della Seconda guerra mondiale, torna a riunirsi con il marito Frank Randall, con il quale, in una sorta di seconda luna di miele, si reca nelle Highlands scozzesi. Durante una passeggiata, la giovane donna attraversa uno dei cerchi di pietre antiche che si trovano in quella zona, Craigh na Dun, e, all'improvviso, si ritrova catapultata nel passato. Difatti, si risveglia, straniera, in una Scozia dilaniata dalla guerra con gli inglesi e dai conflitti tra i clan, nell'anno del Signore 1743. Finita in quel tempo lontano per effetto di forze che non comprende, Claire è coinvolta in intrighi e pericoli d'ogni sorta che mettono a rischio la sua stessa vita e il suo cuore. L'incontro con un giovane ed affascinante cavaliere scozzese, James Fraser, la costringe infatti ad una scelta radicale tra due uomini e due vite, in epoche così diverse tra loro.

La prosa asciutta, scorrevole, spontanea della Gabaldon ci restituisce la figura di un'eroina senza tempo, ironica, avventurosa, appassionata e coraggiosa. Claire è una donna genuina ed emancipata, come si poteva esserlo nel 1945, subito dopo una guerra terribile che aveva sconvolto la società ed il modo di essere e di pensare dell'epoca, che nel giro di poche pagine conquista il cuore del lettore trascinandolo in uno scenario ricco di pàthos, viaggi nel tempo, avventura ed amore (in verità piuttosto fisico). Il successo del libro e della saga, ampliato e moltiplicato dalla sua trasposizione televisiva, risiede tutto nella "normalità" che viene ricreata dalla sinergia dei personaggi su uno sfondo che da sempre ha affascinato l'immaginario collettivo (e qui sono quasi scontati i richiami al XVIII secolo di Barry Lyndon e Rob Roy, alimentati dalle suggestive versioni cinematografiche di Stanley Kubrick e di Michael Caton-Jones).

Da sempre uno dei sogni dell'umanità è quello di poter viaggiare nel tempo e Diana Gabaldon riesce a farlo con il suo romanzo, che mette in contatto due epoche assai differenti tra loro, per costumi, situazioni, modi d'essere e d'agire, due epoche legate però da un comune modo di affrontare la vita e le sue difficoltà quotidiane. Claire, la straniera, da aliena in un mondo ancora selvaggio, finisce per incarnare lo spirito di qualsiasi viaggiatore che si ritrova in un ambiente nuovo e sconosciuto in cui il modo di vivere e di pensare di chi vi abita è lontano anni luce dal proprio, un contesto che potrà comprendere solo provando a calarsi pienamente nella nuova realtà.

Come Dante nel suo Inferno ha Virgilio, Claire, nella Scozia giacobita del settecento, ha una sua guida personale, Jamie, che, pian piano, la farà crescere trasformando la "Sassenach" degli inizi in una forte e determinata donna delle "Highland".

Il ritmo serrato, i colpi di scena, gli intrighi, tengono sempre desta l'attenzione del lettore alimentandone la curiosità capitolo dopo capitolo, in pieno rispetto del classico romanzo d'antan (o del rimpianto genere "cappa e spada"), coinvolgendolo in un tourbillon di avventure, duelli, tradimenti, colpi di scena e, naturalmente, momenti rosa, che, visti i mutati tempi e l'allentarsi dei costumi e della censura, trascendono quasi nell'hot.

Insomma, c'è tutto quello che serve per non annoiarsi ed appassionarsi alle disavventure dei due protagonisti, anche se l'aver letto il libro dopo aver visto la serie televisiva mi ha in parte tolto il piacere della graduale scoperta e del disvelarsi dell'intrigo nei suoi innumerevoli colpi di scena che rendono imprevedibili gli sviluppi dell'ordito.

Pertanto, se volete apprezzare appieno il romanzo lasciando che la vostra immaginazione possa correre libera tra le brughiere delle Highlands, immersi in una natura incontaminata dai colori cangevoli e meravigliosi, con come colonna sonora i versi degli animali e degli uccelli, lo stormire delle foglie dei boschi ed il musicale fruscio di ruscelli e cascate, è consigliabile leggere La straniera prima di visionare la sua trasposizione filmica.


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