Ovada ; Aree indistriali è un vero sboom !!

Creato il 29 febbraio 2012 da Maurizio Picinali @blogagenzie

Ovada - Nel settore dei capannoni industriali l’ovadese suscita l’interesse dell’imprenditoria genovese e ligure dove invece gli spazi si contraggono. Ma il fatto di guardare e non comprare sta diventando un caso. Se n’è parlato in un summit di settore per fare il punto della situazione. «C’è la crisi che frena e spesso rende gli imprenditori indisponibili a investire - sottolinea Mauro Ravera, agente immobiliare specializzato nel comparto - ma in particolare ci sono le banche che, salvo casi particolari, sono restie a concedere finanziamenti e mutui in questo momento. Così si vive un momento di stasi, si riscontra un calo di movimenti, le operazioni subiscono lo stop, e ci sono capannoni da riempire o aree dedicate da sfruttare per il settore industriale che sono ignorate». L’interesse, soprattutto da parte ligure c’è, ma poco si muove. «Qualche capannone tra quelli disponibili viene occupato ma chi vi entra lo fa in locazione, aspettando tempi migliori. Le fonti del credito non aprono la borsa e il mercato di ferma».
Il risultato è che ci sono capannoni industriali ancora vuoti che attendono di ospitare delle attività. Ad esempio nell’ambito dell’area industriale della Caraffa (interessa i comuni di Silvano d’Orba, Lerma, Tagliolo Monferrato), un imprenditore genovese ha realizzato, su un’area complessiva di 20.000 metri quadrati, svariate strutture di medie proporzioni. Non tutte sono occupate. Oggi, per spendere meno, c’è anche chi si accontenta del vecchio. «La nostra zona - chiarisce ancora Mauro Ravera - oltretutto propone prezzi vantaggiosi, con risparmi che possono arrivare anche al 30%. La differenza a metro quadrato tra ovadese e Genova è concorrenziale. Si può scendere anche a circa 700 euro il metro quadrato a Ovada e in altre zone d’attrazione del territorio. Se si tratta di edifici vecchi anche a 400 euro. Le richieste che ci sono si concentrano di più su strutture piccole o medie».Poi ad Ovada c’è il caso dell’area industriale attrezzata della Rebba. Anni per farla e strutturarla, migliaia di metri quadrati disponibili, cospicui finanziamenti europei impegnati, molte speranze su un boom che non è mai arrivato. L’attuale società regionale Sviluppo, Investimenti, Territorio che gestisce le sorti e il rilancio dell’area Rebba, aveva abbassato i prezzi dei capannoni, concesso deroghe e modifiche al “decalogo” impositivo delle super strutture, anche per quanto riguarda il metraggio e la composizione.
«Purtroppo - spiega ancora l’Immobiliarista industriale - nonostante le varie facilitazioni e migliorie, da quanto mi risulta il mercato è fermo. C’era un’altra azienda che aveva manifestato la volontà di insediarsi, ma fino a oggi non ha proseguito con i fatti. I prezzi attuali sono ora accettabili. Si parla di 700 euro a metro quadrato per capannoni da realizzare al centro e nelle zone migliori e 400-450 euro quelle più periferiche rispetto alle centrali. Aspettiamo che cambi il vento». tratto dal secolo XIX genova 29.02.2012


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