I Tornado italiani (potrebbero) bombard/eranno(/are) lo Stato islamico in Iraq. Sia imminente o meno lo scoop con cui il CorSera ha diffuso "la notizia del giorno", ci svela una cosa ovvia: l'Italia procederà con i bombardamenti contro l'IS in Iraq. Al di là delle smentite della Difesa, che la reputa una delle opzioni in valutazione, e non un piano già operativo, e sottolinea che prima passerà in Parlamento per l'autorizzazione, chi segue queste vicende non cade certo dalle nuvole. Questo genere di passaggio era atteso da tempo, visto che l'Italia fa parte della Coalizione internazionale che sta combattendo il Califfato e visto che la strategia della missione (per altro opinabile perché troppo soft) è questa: colpire e degradare l'IS dall'alto con raid aerei.
Tuttavia, conoscendo sufficientemente questo paese, è ovvio attendersi le situazioni:
- "perché il Parlamento è sempre l'ultimo a sapere le cose?" (l'Opposizione, generica)
- "Renzi è un guerrafondaio" (l'Opposizione, generico)
- "e l'art.11?!" (voci d'assemblea d'istituto echeggeranno in Parlamento)
- l'art.11 dice... (riempire i punti con la spiegazione pro o contro intervento del costituzionalista di turno, secondo se gli piace o meno Renzi)
- Renzi è amico di Israele (non c'entra niente, ma Rodotà, Barca e Settis, devono fare pubblicità alla giornata anti-israeliana organizzata con la fondazione Lelio Basso per domani)
- serve una soluzione diplomatica (ci manderemo Vendola a mediare col Califfo)
- Mattarella dirà...niente
- Mattarella poi dirà una cosa incomprensibile per il 95% della popolazione e noi diremo "mejo di niente"
- opinioni, analisi, retroscena, dati tecnici (a cura di quello che viene via con meno)
- polemica serale, segue talk show
- il giorno dopo, vedendo i dati auditel dei talk show, dove noi siamo magnifici, finalmente scopriremo che,
come sempre accade, ha vinto "Rambo" ancora una volta. Un messaggio sottinteso: famo la guerra, che "Stallone erano i tempi" ma mo' adesso qua di amore se ne fa più poco.
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