Questo post nasce inaspettato, mi spiego meglio: sino a ieri sera mai più avrei pensato di passarvi una ricetta giapponese (cucina che peraltro adoro ma di cui non ho mai preparato nulla a casa). Ebbene ieri sera per chiudere i nostri 2 mesi nella capitale ci siamo regalati un buon giapponese, considerando anche il fatto che una volta rientrati a casa non è affare semplice trovare un buon giapponese. "Il Vigneto" nome stravagante per un ristorante giapponese (ma anche cinese) che però parrebbe essere uno dei migliori della capitale, almeno così ho letto. Sono rimasta folgorata dalla bontà dell’Oyakodon e del Katzudon. L’Oyakodon mi è talmente tanto garbato che questa mattina mi sono messa alla ricerca della ricetta per riproporlo anche a casa con tanto di ciotoline giapponesi. E passeggiando per Internet mi sono anche imbattuta in qualche curiosità in merito a questo sostanzioso piatto che potete leggere qui sotto. La foto è fatta con il cellulare, ma rende veramente bene la bontà del piatto. A noi hanno servito il pollo fritto, decisamente buono con quella panatura che solo i giapponesi sanno fare, ma da quanto ho letto in rete la versione originale vuole il pollo non fritto bensì cotto nel brodo a differenza del katsudon che prevede invece la cotoletta di maiale e di cui parlerò prossimamente. L’uovo a noi è stato servito tipo occhio di bue, il bianco cotto e il tuorlo cremoso da amalgamare al resto della pietanza, ma c’è anche chi manteca l’uovo sbattuto direttamente con la salsa di pollo.
"Al popolo giapponese, come a molta altra gente del resto del mondo, piacciono molto i giochi di parole, i doppi sensi, le ambivalenze e i significati nascosti. Nel caso della ricetta di oggi, vengono usati dei nomi che tradotti letteralmente lascerebbero un occidentale abbastanza interdetto. Oyakodon, nome che sicuramente in tutti i giapponesi stimola appetito e acquolina in bocca, significa letteralmente “genitori e figli in tazza”…perché? Perché gli ingredienti principali di questo piatto, oltre al quasi onnipresente riso, sono il pollo e le uova…ossia il “genitore” e i “figli”! Un po’ macabro, a pensarci bene, ma abituati da sempre a incollare tra loro diversi ideogrammi nei modi più pratici, probabilmente in passato devono aver pensato che il miglior modo per indicare un piatto con pollo e uova poteva essere indicare, per praticità e musicalità del nome, il rapporto di parentela tra gli ingredienti! Insomma, tra giochi di parole e diversi modi di pensare al cibo, eccoci a parlare della ricetta di cucina giapponese dell’Oyakodon, che è da considerarsi un “super-piatto unico” visti i sostanziosi ingredienti. Ha una larga diffusione in tutto il Giappone sia nei ristoranti che nei conbini, i market aperti 24 ore su 24, e infatti, tra le curiosità, il pollo e le uova sono ingredienti relativamente economici in Giappone e quindi piatti come l’Oyakodon sono diffusissimi per il loro basso prezzo, in particolar modo tra gli studenti universitari o aspiranti tali che lungo il loro percorso formativo si ritrovano il più delle volte senza grosse risorse economiche!" (brano tratto dal sito Corriereasia)
Oyakodon
Ingredienti per 2 persone200 g carne di pollo, petto o coscia, senza pelle e ridotta a bocconcini
1 cipolle bianche medie affettate sottilmente
3 cucchiai salsa di soia
3 cucchiai di sakè per cucinare (in alternativa vino bianco secco)
1 cucchiai di zucchero
130 ml di brodo di dashi (in alternativa brodo di dado vegetale)
2 uova
100 g riso japonica (o arborio)
Aceto di riso
Mirin (sakè dolce giapponese)
Sale
Preparazione
Cuocere il riso a vapore (se avete la ricecooker usatela!) e condirlo con un pizzico di sale, 1 cucchiaio di aceto di riso e 1 cucchiaino di mirin (in alternativa mezzo cucchiaino di zucchero). Tenerlo al caldo. Bagnare la carne di pollo con 1 cucchiaio di sakè. Scaldare il brodo con lo zucchero, 2 cucchiai di sakè e la salsa di soia. A bollore aggiungere la cipolla e il pollo. Fare cuocere sino a che la salsina con il pollo diventerà cremosa. In un tegame antiaderente, sgusciare le uova e cuocerle con un pizzico di sale lasciando il tuorlo cremoso (oppure sbatterle e unirle alla salsa di pollo a fine cottura, mi raccomando non farle rapprendere troppo!) Mettere il riso nella ciotola, sopra mettere il pollo con la sua salsina e l’uovo. A piacere guarnire con cipollotto fresco tritato, servire caldo.