“E’ un altro segnale del malessere della scuola sarda – spiega la Putzolu -, sempre meno attrezzata di persone – insegnanti, personale ausiliario e di segretaria – e strutture, didattiche e non, per svolgere pienamente la sua delicata missione educativa. La presenza di un’insostituibile realta’ formativa non puo’ essere organizzata esclusivamente sulla base del numero degli alunni, ma va rapportata alle diverse esigenze territoriali”.
“Solo la Regione, non i lontani ministeri romani – conctinua la sindacalista -, e’ in grado di costruire un sistema scolastico isolano calibrato sugli effettivi bisogni delle singole realta’ locali. L’episodio di bullismo, inoltre, richiama l’urgenza di un piu’ ampio coinvolgimento delle famiglie nell’organizzazione e nel funzionamento della scuola”.
“Per questo diventa sempre piu’ urgente che la Regione avvii e porti a compimento un tavolo di confronto per la messa a punto di un compiuto moderno sistema scolastico regionale. I provvedimenti adottati poco prima dell’inizio dell’anno scolastico, infatti – conclude -, non sono mai frutto della programmazione, ma rispondono solamente alle emergenze contingenti, e pertanto non risolvono i problemi alla radice”.