Pablo Picasso e la civetta, foto di Michel Sima (1946)
Nonostante la mia predilezione per l'arte tradizionale e per le forme terse e riconoscibili, l'opera dell'artista spagnolo mi ha sempre affascinata, guadagnandosi una posizione speciale nella mia selezione di opere novecentesche. Non è la notorietà del suo nome a farmi gradire aspetti figurativi che normalmente non mi conquistano, bensì il fatto che, dietro di essi, vi siano riflessioni e sperimentazioni, ovvero ciò che fa la differenza fra l'improvvisazione e l'arte, che distingue una macchia di colore da una scelta cromatica.
Di Picasso amo l'evoluzione, dalle figure e atmosfere quasi irreali e diafane dei periodi blu e rosa all'irruzione dei profili netti e squadrati dell'arte africana, dalle prime sovrapposizioni di visione alla fusione completa dell'oggetto sulla tela.
Ma non è mia intenzione scrivere un intero post su Picasso (per un simile articolo dovrei documentarmi in modo approfondito, di certo con tempi che mi porterebbero ad eccedere il termine temporale di questa giornata di anniversario): avevo semplicemente voglia di mostrarvi questa fotografia, dimostrando che anche nella vita dell'artista ha avuto un piccolo spazio una dolcissima civetta! Buona serata!
«Dipingere non è un'operazione estetica: è una forma di magia intesa a compiere un'opera di mediazione fra questo mondo estraneo ed ostile e noi» (P.R. Picasso)C.M.