Pacey Twitter. Ovvero le sorprese che non ti aspetti

Creato il 03 luglio 2014 da Signorponza @signorponza

Eccoci in un nuovo caldo, e anche un po’ umido, appuntamento con #MANiCURE che questa settimana continua il suo viaggio nell’igiene personale iniziato qualche settimana fa. Argomento, che non ho mai trattato nei post precedenti, e se la memoria non mi tradisce neanche mai sul mio blog, e che ho deciso oggi di regalarvi. Ma rivedere questo strano personaggio nella mia timeline di twitter, retwittatto da chissà chi, ha scatenato in me una nuova e inaspettate sete di giustizia. E di vendetta. Ecco perchè ora vi attenziono su tutto.

Diverso tempo fa, quando ero ancora una ragazza dell’Upper East Side, e si poteva dire a gran voce che abitavo in centro, mi sono imbattuto in questo ragazzo in linea, che mi faceva scompisciare dal ridere. Non era ancora il tempo dei social sui telefoni, anzi,  per chattare si scambiavano noiserrimi messaggi su Gayromeo e simili. Io restavo affezionato ad MSN, e lì che ce la chattavamo come se non ci fosse un domani. Ci siamo sentiti così a buffo per tipo un mesetto. Addirittura avevamo passato un sabato sera fitto fitto a chattare, mentre facevamo gli stupidi con la cam.

Insomma grasse risate. E lì, in qualche inaspettato modo, si è innescato il discorso sessuale tra di noi. Li abbiamo deciso, entrambi, anzi, forse ognuno aspettava la prima mossa dell’altro, di buttarci a capofitto nel discorso sesso, che in chat ha sempre successo a prescindere. Lui iniziò scrivendo che era molto eccitato, e che gli sarebbe piaciuto se fossi stato lì per baciarlo. Io al pensiero provai una certa emozione. Insomma lui era carino nonostante tutto. E poi assomigliava terribilmente a Pacey Witter di Dawson’s Creek. E questo era un altro dettaglio che tutto sommato non mi dispiaceva.

I tempi ai tempi di MSN erano lunghissimi. Per cui passarono ancora una decina di giorni prima che io e Pacey Twitter decidemmo seriamente di vederci. Mi raggiunse un pomeriggio, caldissimo di luglio, dopo pranzo. Ecco gli orari di certo non erano d’aiuto. Ovviamente ci riservammo un tempo X utile a conoscerci dal vivo, e seppur all’inizio ero un po’ stranito, perché si assomigliava a Pacey ma comunque era diverso dalle foto e dall’idea che mi ero fatto io. Ecco mi appariva un po’ rachitico. Strano. Ed era sudatissimo. Non mi stava facendo l’effetto desiderato. Per niente.

Abbiamo spezzato il tempo con un caffè, e mentre io lo studiavo, anche lui notavo che si soffermava a squadrarmi. Si, mi stava studiando anche lui. Mi sentivo immediatamente sotto esame. Nel momento in cui ho avuto l’impressione che stesse guardandomi mi è salita l’ansia, neanche se lui fosse stato il vero Pacey Witter. Insomma. Ero un po’ combattuto, e forse stavo man mano cambiando idea, ecco non ero più sicuro che ne volessi da lui, anzi, c’era qualcosa che non mi quadrava in lui, e ancora non lo capivo.

Nel frattempo avevo terminato i discorsi. Li avevamo snocciolati tutti via MSN, naturalmente, ed in quel momento brancolavo nel buio. Insomma sapevo già tutto su di lui. Di cos’altro potevo parlare? Guardo la credenza e li appoggiata c’è la risposta. La WII! Si perché senza rifletterci troppo gli ho passato il joystick e ho messo su Super Mario. E lui non si è affatto tirato indietro, perché adorava Super Mario. Ecco, i primi venti minuti sono passati lisci, ed oramai eravamo lì da più di un’oretta. Ecco mi sembrava che stava andando tutto per il meglio, quando forse stufo di pensarci troppo Pacey ha rotto il ghiaccio. In tre secondi.


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