Pacific Rim (2013): Recensione

Creato il 13 luglio 2013 da Mcnab75

Pacific Rim
di Guillermo Del Toro
USA 2013

Sinossi

Futuro prossimo venturo: nell’Oceano Pacifico si apre un portale dimensionale, la Breccia. Essa connette il nostro mondo a quello dei misteriosi Kaiju, mostri giganti in grado di avanzare fino sulle nostre coste, e di abbattere intere città.
Le nazioni più potenti reagiscono col progetto Jaeger: producono una serie di robot incredibilmente grandi e letali, in grado di combattere ad armi pari contro i Kaiju. Per i primi anni gli Jaeger sembrano avere la meglio sulle creature della Breccia, finché appaiono nuovi Kaiju, più grossi e più astuti, dotati di una bizzarra varietà di poteri supplementari (vomitare acido, emanare onde elettromagnetiche etc etc). A questo punto gli Jaeger rischiano di non essere più sufficienti per contrastare i mostri del Pacifico; tuttavia il leader del progetto, Stacker Pentecost, non ha intenzione di cedere il passo…

Commento

Il film più atteso dell’anno, almeno per chi ama un certo tipo di cinema.
Più atteso de L’Uomo d’Acciaio e di World War Z, che pure hanno macinato un certo hype, negli ultimi mesi.
Le aspettative erano tante, soprattutto per le garanzie offerte da chi sta al timone di questo progetto, vale a dire Guillermo Del Toro, uno di noi.
In effetti Pacific Rim non tradisce le attese, non delude le aspettative, non scontenta i fan.

Mostri giganti vs Robottoni, questa potrebbe essere la sinossi riassuntiva del film. E infatti questo offrono i 131 minuti della pellicola.
Ma ovviamente, trattandosi di Del Toro, e non di un anonimo regista qualunque, le sfaccettature sono molte, ricche e – senza girarci attorno – splendide.
Superficialmente non si può non notare gli omaggi, le dichiarazioni d’amore agli anime sui robot degli anni ’70 e ’80, su tutti quelli inventati dal maestro Go Nagai. Senza dimenticare gli ovvi rimandi ai film su Godzilla e soci. Tuttavia sarebbe assolutamente riduttivo affermare che Pacific Rim si riduce a questo.
Guillermo Del Toro è infatti abile a costruirci attorno una storia godibilissima per gli appassionati del fantastico, svelando pian piano il mistero sui Kaiju (senza impegolarsi con astruse trovate psico-filosofiche, ma anche senza banalizzare eccessivamente), e regalandoci uno scenario in cui tutti gli ingranaggi collimano alla perfezione.

Sì, la bravura di Del Toro, a parer mio, è stata proprio questa: creare un universo narrativo, ricco di piccoli ma preziosi dettagli (uniformi, procedure operative, rimandi alla cronologia della guerra contro i Kaiju, perfino dettagli tecnico-ingegneristici), che compongo un insieme meraviglioso e stuzzicante.
Del resto la bravura si nasconde proprio nel piccolo. Quante volte abbiamo visto film potenzialmente belli, rovinati da una certa grossolanità nel trattare i particolari? Ecco, Pacific Rim va in direzione opposta e contraria, scegliendo la coralità, l’armonia, anche a dispetto di un po’ d’azione in meno.

Anche se, occorre dirlo, l’azione la fa comunque da sovrana. I combattimenti tra Jaeger e Kaiju sono tanti, assolutamente spettacolari.
Per una volta si riesce a godere di essi, comprendendo esattamente ciò che accade in scena, a differenza per esempio di Transformers, film che a me era piaciuto ma che, per assurdo, perdeva moltissimi punti proprio sul lato action.
Le armi e le procedure operative dei vari robot sono così belle e graficamente ben realizzate che faranno brillate gli occhi degli appassionati. Perfino i mostri, nella loro anfibia bruttezza, rasentano praticamente la perfezione.

Una volta tanto non mi va di commentare le performance dei vari attori, sebbene tutti molto in ruolo. Ho ribadito l’importanza la coralità del film, e tanto vi deve bastare per intuire ciò con cui abbiamo a che fare.
Peccato aver letto in giro diversi commenti prevenuti su Pacific Rim. E’ quasi come se questo paese avesse purgato del tutto la sua cultura del fantastico. Da una parte ci sono i vecchi appassionati di fantascienza che ancora piangono sui fasti di 2001: Odissea nello spazio, come se da lì in poi non fosse stato prodotto più nulla di valevole (grandissima balla). Dall’altra abbiamo invece le persone a digiuno di buoni film del fantastico, che strepitano contro il presunto infantilismo di pellicole del genere.
Ovviamente senza averle viste.

Che poi, vale la pena sottolinearlo, Pacific Rim è un film divertente, ma non stupido. Ha una sua poetica, un suo immaginario, una sua potente magia, che permette agli spettatori di vivere per 131 minuti in un universo diverso.
La magia del cinema, la chiamavano una volta.
Quella che, per fortuna, qualcuno sa ancora riconoscere.

- – -

PS: Che poi io Pacific Rim lo aspettavo così tanto, al punto da ispirarmi un ebook steampunk/ucronico che approfitta, seppur in minima parte, delle tematiche proposte nel film, pur in un contesto del tutto differente. Sto parlando de I Robot di La Marmora, che trovate nel link appena indicato, in duplice formato mobi ed ePub, a un euro e mezzo.
Fine dello spam quotidiano.

(A.G. – Follow me on Twitter)


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