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Pacific rim: il film che sconvolgera' i vostri bambini (e pure voi). la review scimmiata

Creato il 13 luglio 2013 da Eldacar
PACIFIC RIM: IL FILM CHE SCONVOLGERA' I VOSTRI BAMBINI (E PURE VOI). LA REVIEW SCIMMIATA
Uno dei pochi vantaggi che a Roma quando fai il giornalista, hai un blog e ti occupi di robe nerd, tecnologia e tuttecose, è la quantità di anteprime stampa per vedere film ben prima dei comuni mortali, portando a casa bei gadget e tornando felice a casa per poi scrivere sereno e placido della serata. Onestamente sono uno di quelli che alle anteprime non va quasi mai. Perchè mi scordo, perchè ho da fare, perchè non me ne frega una mazza, generalmente. Stavolta era diverso, perchè Pacific Rim aveva assunto nel tempo la dimensione di una scimmia epocale di quelle che hai poche volte nella vita. Ci tenevo insomma. Il problemino tecnico è che per una volta che avrei avuto piacere di andare, mi trovavo a ricchi 15000Km da casa e quindi ho potuto solamente rosicare via internet, ascoltando i primi feed di amici e fidati geek. Lo scorso anno quando ero al Comic Con a New York, si era cominciato a parlare pesantemente della pellicola. Da allora, ho contato i giorni per arrivare, finalmente, alla serata di ieri. Cinema (stranamente) quasi vuoto, io e il mio amico David (Chevalier, doppiatore che magari conoscete), siamo entrati e abbiamo spento il cervello. Si perchè Pacific Rim non è da guardare con aspettative di chissà che tipo dal punto di vista della sceneggiatura e di tutto ciò che non è azione e casino. Si, perchè di questo si tratta: casino. Quando entrano in ballo i robottoni, spunta fuori l'adolescente che è in noi e che 25 anni fa era sigillato a casa su Junior TV o Italia 7 a vedere Goldrake, Jeeg e compagnia. Gli Jaeger sono mastodontici, pesanti, autentici. Spaccano tutto e quello che emerge non è un pupazzoso set alla Transformers ma uno spaccato tragico e fichissimo, con i fottuti Kaiju arrabbiati e cattivissimi. Un tripudio di effetti che ti fa star male perchè tutto è verosimile, un po' come quando il fu Cloverfield mi appiccicò al seggiolino affascinato dalla cura con cui quella distruzione era stata realizzata. Qui è tutto moltiplicato all'infinito, le città vengono spazzate via, tutto è piccolo e distruttibile. Il futuro raccontato nel film è plausibile e anche se come dicevo, di fatto buona parte dei dialoghi sono accessori e inutili, c'è pure qualche momento divertente e ben studiato che bilancia i buchi qui e lì che comunque a Del Toro gli vuoi bene uguale (ma cazzo, ti pare che una bestia nucleare di metallo è attaccata a una spina tipo quelle che ci carichi la macchina elettrica? Guillermo...). In ogni caso, parliamo di un paio d'ore epiche. Anzi, meglio: epocali. Credo che un bambino messo davanti a una cosa del genere, possa pensare di voler essere un creativo nella vita, possa decidere di sognare di essere un creatore di storie o un artista. Per arrivare, poi, a pensare una cosa come quella messa in piedi in questa occasione. Come successe per chi ha visto Alien all'epoca, piuttosto che Guerre Stellari o Indiana Jones. O in tempi più recenti Il Signore degli Anelli. Voto 10 (9 oggettivo + 1 di scimmia). Chi vuole venirlo a rivedere nelle prossime settimane, pinghi qui.
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