Ci sono tutta la malinconia e la rabbia trattenuta del blues in questi 41 racconti che Angelo Ricci ha scritto nell'arco di una decina d'anni ed ora Eumeswil ha raccolto in Padania Blues.Storie a volte molto brevi, che si dipanano in poche manciate di periodi ma riescono ugualmente a rendere le tante sfumature che caratterizzano la grande pianura e la sua gente.Quel fondo di tristezza amara che nemmeno il sole a picco delle estati implacabili senza alberi sotto cui rifugiarsi riesce a sciogliere, ma anche il filo di ironia e una strana poetica latente che sopravvivono persino alla nebbia ghiacciata che ti penetra nelle ossa. Altre cercano scenari diversi, lontani, ma l'odore del riso riesce a raggiungerti sempre, dappertutto.Storie contemporanee oppure che tornano indietro nel tempo, ad un passato prossimo o antico, a volte umanissime, altre cattive e dure, altre un po' irreali oppure di una innocenza che sorprende.Le lega il ritmo di una scrittura nitida, senza fronzoli, che si discosta da quella incalzante e ossessiva già apprezzata dai lettori nel romanzo Notte di nebbia in pianura o quella divulgativa e più colloquiale degli ultimi manuali in ebook ("Pinterest è un sogno?" e "Viva Tumblr!", pubblicati da Errant Editions) che stanno avendo grande successo negli store nazionali.Una raccolta di racconti che può essere centellinata oppure letta tutto d'un fiato come fosse un insolito romanzo corale che racconta della grande pianura a ritmo di blues.Il testo originale della recensione è qui.
Padania blues: la recensione di Critica Letteraria
Creato il 03 gennaio 2013 da Angeloricci @angeloricci
Carla Casazza scrive su Critica Letteraria una bella recensione a Padania blues.
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