Padre e figlio – Aleksandr Sokurov

Creato il 22 novembre 2011 da Maxscorda @MaxScorda

22 novembre 2011 Lascia un commento

Un padre e un figlio, stessa casa, stessa vita sfalsata di venti anni, l’uno insegue l’altro e insieme non sanno vivere al di fuori della loro intimita’.
Film difficile sotto molti punti di vista e non di meno per il modo personale di intendere il rapporto col proprio genitore.
Sara’ che non sono padre e che a stento so che significa essere figlio ma il rapporto tra i due e’ spiazzante, a volte sconvolgente.
Sia ben chiaro, le perplessita’ non sono solo mie a giudicare dai pareri non discordi ma cauti e del resto e’ facile capire il perche’.
La carnalita’ prorompe e spiazza sin dalla primissima sequenza e ogni cosa appare distorta, come distorte sono le immagini di Sokurov, oniriche, drogate da una dimensione estranea e sconosciuta e in fondo c’e’ da domandarsi perche’.
C’e’ un problema culturale certo, l’idea che tra padre e figlio vi debbano essere esclusivamente virili strette di mano e pacche ben piazzate sulle spalle relegando baci e abbracci alla madre, beninteso senza sforare di troppo con l’eta’.
Ancora piu’ importante soprattutto per i maschi, e’ il conflitto paterno, meccanismo naturale affinche’ ogni generazione offra qualcosa di nuovo alla stratificazione di conoscenze ed esperienze, balzo propulsivo che una volta esaurito riallinea e riappacifica rapporti spesso contrastati e violenti.
Ebbene l’assenza totale di questo conflitto unito ad un affetto fanciullesco e totalmente scevro da ogni malizia, lasciano un distacco tra lo spettatore e la pellicola che non senza un certo impegno va superato a favore di una visione distaccata e impersonale che non implichi confronti e pregiudizi.
Film che mi ha coinvolto poco ma come ho detto, forse per coglierne l’essenza serve essere un padre o un figlio e io scarseggio in entrambi.

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