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Paesaggi: paesaggio idilliaco con la fuga in Egitto

Creato il 22 dicembre 2014 da Artesplorando @artesplorando

Nella sua opera Claude Lorrain realizzò una sintesi tra la concezione italiana del paesaggio e quella nordica sviluppando su questa base il paesaggio ideale alto-barocco per eccellenza. Nel perfezionamento di proporzioni e prospettiva sta il segreto di quell'effetto di profondità tipico delle opere del pittore che, a dispetto degli innumerevoli imitatori susseguitisi nei secoli successivi in Europa e America, sarebbe rimasto ineguagliato. Oltre alla bellezza delle opere, occorre tuttavia inquadrarne nel contesto del tempo anche la precisa funzione sociale. Nei palazzi dei principi secolari e religiosi regnava, non solo a Roma, un lusso sfrenato. In occasione della festa di corte organizzata intorno al 1637 da Filippo d'Agliè a Rivoli vennero esibite vedute panoramiche di Savoia, Piemonte, Torino e Monferrato, ognuna in una stanza diversa; la tavola con la corte veniva spostata da una stanza all'altra, gli invitati pranzavano e danzavano davanti alla cornice di questi paesaggi e, dal momento che erano le persone a spostarsi, si ottenne l'effetto di un vero e proprio viaggio all'interno dei paesaggi.

L'arte quindi forniva lo scenario a una società in cui sfarzo e ostentazione erano valori fondanti. La teatralità che caratterizzava pressochè qualsiasi comportamento si ritrova anche nei dipinti di Lorrain.

Nel dipinto che qui vi propongo il pittore affronta il paesaggio in chiave biblica, destinato a uno dei principali mecenati dell'artista, Lorenzo Onofrio Colonna, Gran Connestabile del Regno di Napoli e figura di spicco della società romana del tempo. Lorrain organizzò la composizione non in chiave ritrattistica, ma la sistemò, come era solito fare con tutte le sue prospettive, su una distanza idealizzata, installandovi un'iconografia del movimento: in primo piano e nel piano mediano stanno i tratti distintivi della vita culturale allo scopo di guidare lo sguardo da questo punto di partenza verso una distanza carica di nostalgia.

Nel contempo Lorrain mette in scena il potere della luce. Non per niente, il pittore fu il primo a imbarcarsi in un'impresa artistica a dir poco azzardata: quella di rappresentare lo sguardo diretto del sole! Nella perfetta costruzione pittorica di questi capolavori domina uno straordinario equilibrio di forme positive e negative, finalizzato a sublimare la natura, attraverso la misura e l'ordine, il controllo degli effetti secondo le regole della classicità francese.


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