Paesaggi verbali
“Paesaggi Verbali” un percorso sensoriale fatto di parole.è allestita presso il Palezzetto delle arti di Foggia la mostra costituita dalle opere inedite realizzate da Domenico Carella. 27 particolari collage su legno a cui si aggiunge un imponente arazzo denominato “Il sole nascente della Daunia", un esplicito omaggio a Pellizza da Volpedo”, un arazzo formato da ben 81 pannelli di legno, minuziosamente mosaicati da lettere e caratteri stampa (laser su carta fabriano colorata) dalle diverse forme e finizioni.
Sono andata a vedere la mostra il 30Aprile scorso, in occasione del Finissage e ne sono rimasta molto colpita. Vi capita mai di poter rimanere ore a fissare un unico punto e allo stesso pensare e non pensare. Questo è l'effetto che mi hanno fatto i lavori di Domenico.
Paesaggi Verbali
Il nome della mostra "Paesaggi Verbali" è preso in prestito da Nanni Balestrini, poeta e scrittore italiano attivo anche nel campo delle arti visive e come "titolo" si adatta perfettamente a dare la giusta sintesi al tema scelto che è quello del paesaggio. Un paesaggio non pittorico, ma “verbale”, fatto cioè di lettere, di segni, di memorie, di una struttura narrativa visiva.Non ci avevo mai pesato prima ma in realtà tutto ciò che ci circonda ha una sua struttura visiva, tutto può essere un paesaggio varbale, ed è stata una di quelle scoperte strane, come se si trattasse di qualcosa che conosci da sempre ma a cui non hai mai fatto attenzione.
Paesaggi Verbali
Il pigmento colorato, il tocco del pennello, nei lavori dell'artista sono stati sostituiti dal carattere alfamunerico animato da moti ondulatori, concentrici o rettilinei che stanno a caratterizzare in maniera quasi magica, la ripetitività del corso del tempo.Un concetto molto attuale quello dei caratteri che mi ha colpito per l'effetto scenico e per il ruolo fondamentale che nella quotidianità hanno assunto le lettere e i numeri, stampati e non. Siamo circondati da questi "segni" che ci garantiscono la comunicazione, la comprensione, la spiegazione e ipoteticamente l'idea che mi ha affascinato di più è stato proprio quella di realizzare, che tutto ma proprio tutto è fatto di lettere, parole che scivolano tra gli oggetti di uso comune e che attraverso le lettere prendono forma e consistenza.
Numeri di telefono, indirizzi, codicifiscali, tweet, mail, status, sms, alla base hanno un unico elemento comune denominatore. Le lettere.
Poppetry - Paesaggi Verbali
In occasione del finissage della mostra a celebrazione di un gran successo di critica e partecipazione, si è tenuto lo spettacolo teatrale "Poppetry" ideato e curato dalla Compagnia del Pollaio - Teatro dell'Accade, ispirato all'arte figurativa giapponese. Poppetry è un imponente "burattino" di carta pesta, che ha animato ed interpretato le opere di Domenico Carrella, attraverso una personificazione delle stesse, attraversandone tutte le varie realtà figurate, un mix tra teatro e musica che ha completato lo spirito personalissimo ed originale di questa mostra.Poppetry - Paesaggi Verbali
"Io sono Poppetry" ha cominciato così il suo monologo il gigante. "Noi siamo Poppetry" ha poi concluso. Concordo.A visitare la mostra mi ha accompagnato la Princi, che ha saputo trovare e riconoscere il suo lato giocoso e ludico anche nella mostra che si offre benissimo ad essere ammirata dai bambini. All'ingresso un pannello di canvas bianco era a disposizioni dei visitatori per realizzare un lavoro collettivo a cui ognuno poteva contribuire lasciando la sua traccia e la Princi ci ha lasciato la sua firma. Sulle altre opere è stato divertententissimo giocare alle "parole crociate" ricercando nomi, cose e città tra le tessere dei mosaici.
Paesaggi Verbali
Dopo la mostra ovviamente aperitivo con mamma e un giro tra i negozi, per un pomeriggio da "Femmine" solo io e lei che ogni tanto ci vuole, per raccontarci i "segreti" e tutte quelle cosine che non abbiamo il tempo di dirci a casa.Se vi ho incuriosito un pochino sappiate che la mostra, che come vi ho già detto ha riscontrato un gran favore di pubblico, è stata prorogata fino al 13 Maggio, non perdetevela!
Dove?
Palazzetto dell'Arte - Sala Grigia, Via Galliani 7, Foggia.