Secondo le Ong, si dovrebbero immediatamente organizzare rifugi e fornire loro i mezzi di sopravvivenza economica e sociale, dato che centinai di migliaia di persone vivono in campi aperti o temporanei, in condizioni insopportabili nella stagione fredda. PACF critica la improvvisa chiusura dei campi di soccorso statali, avvenuta nel dicembre scorso, e chiede di permettere almeno il sostegno del PAM (Programma Alimentare Mondiale dell’ONU) finchè le misure di reinsediamento non abbiano avuto pieno effetto.
Secondo PACF, sebbene l’alluvione del 20111 sia “l’ottava di una serie”, nessuna pianificazione è stata presa per la prevenzione di simili disastri naturali. Oltre 1,3 milioni di case sono state danneggiate o distrutte nei 23 distretti colpiti dalle inondazioni, ma rifugi di emergenza sono stati forniti solo al 27% degli alluvionati – conclude il Rapporto – anche se le autorità provinciali parlano di “piani di ripresa rapida”. (PA) (Agenzia Fides 12/01/2012)