Ci imbattiamo nei monaci camaldolesi visitando a Milis
il palazzo Boyl. Le poche notizie su di essa, ci portano a scoprire che
l'origine di questa villa risale presumibilmente al XII - XIII secolo e fu
sede della comunità camaldolese di Bonarcado che vi impiantò i primi frutteti
sfruttando il fertile terreno ricco di acque sorgive.
In quel lontano periodo in questo fabbricato vi era probabilmente una semplice
cappella e forse dei locali di ricovero e solo successivamente, ma bisogna
arrivare alla fine del settecento per avere notizie certe, il fabbricato, che
nel frattempo aveva subito diverse trasformazioni divenne proprietà della
famiglia Vacca, di cui una discendente sposò il marchese Vittorio Pilo Boyl di
Putifigari. Questi, ingegnere militare, in collaborazione con il fratello
Carlo, realizzò gli attuali rimodernamenti e ampliamenti della villa.
Palazzo Boyl (facciata)
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mostra di costumi di Milis all'interno del palazzo particolare
CHI SONO I CAMALDOLESI? La Congregazione dei monaci eremiti Camaldolesinasce nell’XI secolo, riproponendo gli ideali di severità della Regola originale di san Benedetto. La Regola di san Benedetto, è il primo e più importante codice per i monaci; unitamente a questo vi sono le Consuetudini, contenenti l'interpretazione pratica della Regola, la cui prima stesura si fa risalire a san Rodolfo I (1080-85). Tutti gli eremi e i monasteri, sia che siano indipendenti sia che siano uniti in un’unica comunità, dipendono dalla casa—madre, il Sacro Eremo di Camaldoli.
Veduta dell'eremo di Camaldoli
Veduta dell'eremo di Camaldoli ( ingresso)
Il chiosro giardino dell'eremo
I’espansione dei monaci camaldolesi inizia alla fine dell’XI secolo, in Toscana, Marche e Romagna. Successivamente verranno eretti monasteri ed eremi anche nella parte settentrionale della penisola, cosi come in Sardegna e in Corsica. Chiese, ruderi e testimonianze del passaggio e dell’insediamento dei Camaldolesi in Sardegna si trovano in tutto il territorio dell'isola. ad esempio il monastero di San Nicola di Trullas in agro di Semestene, San Saturnino di Usolvisi in agro di Bultei, San Giorgio di Aneletto in agro di Anela, San Pietro di Oddini in agro di Orotelli). Tra il 1105 e il 1112 i Camaldolesi si stanziarono in Sardegna inizialmente nel regno di Torres, poi nel regno d’Arborea. Fin dalla prima metà del XII si diffusero anche all'interno e al sud dell’isola, ad esempio l’abbazia di Nostra Signora di Bonarcado . Grande peso nella decisione dei Camaldolesi di stanziarsi in Sardegna ebbe la munificenza di Costantino I, sovrano di Torres. L’abbazia di Saccargia sorse non molto lontana dalla residenza dei monarchi turritani, situata ad Ardara. Questo monastero , nel corso del X11 secolo divenne il più importante in Sardegna.
La chiesa Nostra Signora di Bonarcado
Madonna col bambino all'interno della abbazia (particcolare)