Palermo, Crocetta abolisce le province e introduce il reddito di solidarietà

Creato il 05 marzo 2013 da Appnetwork

Il Governatore Rosario Crocetta ora è a tutti gli effetti un “grillino”. La sua giunta ha, infatti, approvato il disegno di legge per l’abolizione delle province, il reddito di solidarietà pari a mille euro, oltre all’emissione dei “Trinacria bond”. La giunta Crocetta ha approvato il ddl che sopprime le nove Province regionali, sostituendole con liberi consorzi tra Comuni, come prevede lo statuto speciale. Il testo arriva da martedì in commissione Affari istituzionali dell’Assemblea, convocata con all’ordine del giorno proprio la riforma degli enti.

Il governo regionale ha deciso inoltre l’emissione di “Trinacria bond” per coprire una parte del debito con le imprese, che nei confronti della Pubblica amministrazione vantano sei miliardi di crediti, due miliardi con la Regione compreso il sistema sanitario. Con un apposito ddl, la giunta intende attuare l’art. 37 dello Statuto, in base al quale le imprese con sede legale fuori dall’isola ma con stabilimenti in Sicilia devono versare le imposte alle casse regionali.

A favore dell’abolizione delle Province si erano già espressi i deputati 5 Stelle che avevano anche depositato un apposito disegno di legge in commissione. Una parte dei risparmi sarebbe utilizzata per finanziare il reddito minimo di solidarietà, per una spesa di circa 130 milioni di euro, dodici dei quali deriveranno dal taglio del costo delle indennità per presidenti, assessori e consiglieri. Crocetta spiega che i dipendenti delle Province saranno assorbiti dai Comuni e dalla Regione e che spariranno gli Istituti autonomi case popolari.

Ma il PdL è contrario alla soppressione delle Province e vuol andare al voto a maggio, alla scadenza degli organi elettivi. Il nodo a questo punto sta nei tempi. La riforma deve essere approvata entro fine mese, comunque prima dell’inizio dei comizi elettorali del 27 marzo. Se non ci saranno le condizioni è probabile che si lavori a un testo per il rinvio delle elezioni e la nomina di commissari.


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