Da venerdi’, come è noto, non viene effettuata la raccolta, a causa dello sciopero dei dipendenti Amia, azienda che cura il servizio ed e’ in gestione commissariale, oltre che sull’orlo del fallimento.
La protesta e’ scattata dopo la comunicazione dell’azienda che vuole erogare questo mese solo il 50% degli stipendi.
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La situazione igienica della città è messa a dura prova, i fuochi vengono appiccati sia al centro che in periferia.
Per le strade giacciono tonnellate di scarti che marcisconono, e si rivivono scene gia’ viste come quelle di portoni o ingressi di negozi irraggiungibili perche’ i rifiuti sbarrano il passo. Ieri la Procura della Repubblica ha aperto un fascicolo per verificare se si configurino ipotesi di reato. L’Amia, che e’ in liquidazione ed e’ gestita da tre commissari, non ha liquidita sufficiente a pagare i salari dei suoi dipendenti e spera nel rinnovo del contratto con il Comune per la manutenzione delle caditoie per una boccata d’ossigeno.
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Ma il consiglio comunale non ha ancora deliberato sulla questione. La societa’ vanta inoltre crediti per circa 85 milioni di euro nei confronti degli Ato e dei Comuni della provincia che hanno utilizzato la discarica di Bellolampo.
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