Anche se in verita da salvare non c’è praticamente niente. Da un potenziale +7 al probabile -2 nell’arco di una settimana? Riusciranno i nostri eroi a completare il patatrac tra Inter e Fiorentina? Le premesse sembrano praticamente queste.
Dalle stelle alle stalle, verrebbe da dire. Anche perché il Milan visto al Barbera è parso a tratti irriconoscibile in assenza di Ibrahimovic (ma anche di Robinho e Boateng, lasciati colpevolmente in panchina da Allegri). Ad approfittarne è Cosmi, che capitalizza al meglio il gol rocambolesco di Goian al 10’ e coglie il primo successo sulla panchina rosanero. Quello che scandalizza è presentarsi ad una partita cosi importante in queste condizioni fisiche e mentali. Totalmente in balia o quasi dell’evento della settimana: le giornate di squalifica date a Zlatan Ibrahimovic. In poche parole: si è esaurito Zlatan e di conseguenza anche la squadra ha perso brillantezza, logica. Un’impostazione tattica di base praticamente assente + serbatoio letteralmente vuoto = finita la pacchia o quasi.
Facciamo salire l’acido in vena? Daie: i rosanero erano reduci da cinque sconfitte consecutive, e non avevano segnato alcun gol nelle ultime quattro. Subito 11 gol nelle ultime due gare casalinghe. Tuttavia, vincere qui oppure ottenere un risultato importante voleva dire aver superato uno scoglio che da ben 3 anni ci fa tornare in Lombardia con le ossa rotte e i coglioni girati al contrario. Era praticamente quasi scritto che la prima sconfitta in trasferta da quel Cesena-Milan dell’andata fosse questa?
Nell’ormai classico 3-5-1-1, così, si vede un pacchetto arretrato con Migliaccio, Munoz e Goian. E l’ex di turno Darmian va a fare il terzino destro con Ilicic che torna da interno dietro a Pastore e Pinilla. Miccoli, invece, parte dalla panchina. Massimiliano Allegri ha fuori i tre lungodegenti Pirlo, Ambrosini e Inzaghi, ai quali si aggiunge lo squalificato Ibrahimovic. Il modulo è il solito 4-3-1-2, ma ovviamente ci sono dei cambiamenti davanti dove Seedorf si muove al supporto di Cassano e Pato. E Robinho si accomoda in panchina.
Del Palermo il primo tiro: lo effettua Ilicic all’8′, dopo un’azione insistita di Pastore, ma il pallone termina lentamente sul fondo. Al 10′ i rosanero si portano in vantaggio: da azione di calcio d’angolo, Migliaccio di testa serve Goian, colpevolmente dimenticato dalla difesa rossonera davanti ad Abbiati. Stop e tiro di sinistro del rumeno, ed è 1-0 per i siciliani.
La reazione milanista pare immediata: 2′ dopo corner basso di Jankulovski, la palla taglia in due l’area, ma Nesta in scivolata non ci arriva. Al 14′ proprio Jankulovski si fa male in uno scontro con Pinilla. Esce e non rientra più, sostituito da Antonini: na calamita porco mondo.
La squadra di Allegri insiste, ma fatica ad inquadrare la porta: è fuori un colpo di testa di Seedorf al 22′, così come una punizione di Pato al 24′. Il Palermo è attento a non concedere spazi e a replicare in contropiede. Al 29′ un diagonale di Pastore termina di poco a lato. Al 33′ Cassano calcia in corsa mancando di poco il bersaglio, poi, un minuto dopo cerca Pato in area, ma il brasiliano manca per un soffio il pallone. I rosanero sono sempre insidiosi con le loro rapide ripartenze: al 38′ Balzaretti smarca in area Pastore, il quale, dal fondo serve Pinilla che sbaglia però lo stop. Al 40′ ci prova ancora Cassano, che svirgola però la conclusione dal limite.
A questo punto, uno tra Boateng e Robinho andrebbe messo subito in campo, perlomeno per provare a dare una scossa – Boateng alla fine ha inciso meno di quello che ci si potesse aspettare. Invece si riparte praticamente con la stessa formazione e quindi aridaje con la circumnavigazione dell’area di rigore con il rischio di subire un contropiede della formazione di Serse Cosmi. La mancanza di cattiveria dei padroni di casa è l’unica ancora di salvezza di una partita che, comunque, si potrebbe ancora ribaltare.
Al 64esimo qualcuno sente un dolorino: Pato è costretto ad uscire, toccato duro alla caviglia da Migliaccio. L’ingresso di Robinho, però, da’ una scossa positiva alla manovra dei rossoneri, fino a quel momento troppo prevedibile. Al 63′ e al 65′ ci prova Flamini, ma prima spara alto, poi si fa intercettare il tiro da Sirigu. Al 68′ il portiere rosanero è ancora protagonista su un diagonale di Robinho. Al 70′ un tiro-cross del brasiliano è respinto con difficoltà da Sirigu.
Il Palermo sembra sempre sul punto di vacillare, ma la difesa regge e Sirigu fa buona guardia, respingendo anche un tiro di Gattuso al 78′. Squadre stanchissime nel finale, il Palermo spreca un contropiede 2 contro 1 con Hernandez che manda fuori al 91′.
Time to reflect.