Secondo quanto si apprende Cottone era stato accompagnato a bordo al ristorante minigolf di Ficarazzi (Palermo) a bordo della propria auto.
Cottone doveva parlare con Onofrio Monreale di alcuni furti subiti poi però è scomparso. Il corpo non è stato mai trovato. Solo grazie ai collaboratori di giustizia Mario Cusimano, Stefano Lo Verso e Sergio Flamia si è fatta luce su quanto accaduto quel giorno. Dopo che la moglie di Cottone aveva presentato denuncia di scomparsa del marito, l’auto dell’uomo era stata ritrovata regolarmente parcheggiata a Termini Imerese. Secondo quanto raccontato dai pentiti, ad attendere la vittima al minigolf c’erano tre persone: Morreale, Fontana e Rubino. Avevano l’ordine di eliminare anche la persona che si era presentata insieme a Cottone, ma questa fu risparmiata perché nel momento in cui avevano deciso di “farla fuori” si era avvicinato un testimone e una parte del piano era saltata. Cottone quindi era stato prima interrogato per sapere se il clan Montalto aveva intenzione di dichiarare guerra alla cosca rivale capeggiata da Nicola Mandalà, poi era stato strangolato e il suo corpo sciolto nell’acido in un bidone a Bagheria. Alcuni suoi oggetti personali, invece, vennero gettati in mare.