Palermo: un viaggio alla scoperta del mondo al femminile. Creatività al Castello di Maredolce

Creato il 22 settembre 2012 da Yellowflate @yellowflate

Palermo, al Castello di Maredolce  Sabato 29 dalle 10 alle 18,30 e domenica 30 settembre dalle 11 alle 21)a Palermo, lo storico Castello in via Giafar al vicolo Castellaccio (zona Brancaccio),  sarà presentato  ’Creativa’, collettiva d’arte femminile: mostre, dibattiti, incontri, spettacoli ed iniziative varie per raccontare cio’ che le donne pensano, sentono, scrivono, dicono, progettano e realizzano. Un itinerario per scoprire la vita, l’arte e il mondo delle donne, ma anche un percorso di promozione e di dialogo, di coordinamento e monitoraggio della condizione femminile.

L’iniziativa nasce in seno all’esperienza maturata nel difficile quartiere di Brancaccio dall’associazione Ede (Ente per la diffusione dell’educazione) e ha lo scopo di catalizzare l’attenzione verso tutte quelle donne (immigrate e non) che vivono in ambienti difficili della citta’ e che lottano contro pregiudizi, discriminazioni, violenze e segregazioni. ‘Creativa’ e’, soprattutto, una denuncia tutta al femminile che si serve dell’arte, nella sua accezione piu’ ampia, per inviare un messaggio che arrivi anche a chi non vuole sentire.

Con ‘Creativa’ il Castello di Maredolce alla Favara diventera’ per due giorni spazio scenico, da dove iniziare un vero e proprio viaggio dentro le mura dello storico edificio arabo-normanno, grazie anche alla suggestione delle parole e delle immagini. “Creativa – spiega Maria Grazia La Valle, presidente di Ede e consigliere della seconda Circoscrizione – nasce da una duplice esigenza: divulgare la filosofia del fare attraverso ogni forma di espressione creativa, denunciando la discriminazione di genere e promuovendo l’integrazione e, come secondo punto, valorizzare quel patrimonio storico-artistico, qual e’ il Castello di Maredolce, oggi quasi nascosto alla vista dei passanti da costruzioni abusive, pur essendo uno dei monumenti di spicco della citta’. Un edificio, insomma, la cui storia e’ stata brutalmente confinata in uno ‘spazio morto’ e culturalmente degradato”.

 Fonte Ansa


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