Palinsesti televisivi: dandini a parte

Creato il 12 ottobre 2011 da Effettoparadosso
Se la televisione fosse veramente interattiva forse gli italiani avrebbero l’occasione di cambiare un po’ di cose. Assistiamo negli ultimi tempi a spettacoli di uguale spessore e a fiorire e progredire è senz’altro un basso spessore. Ossimoro efficace. Invece d’esserci un’uguaglianza tra i redditi in un’Italia sempre più impoverita, patrimoniale esorcizzata tra aglio e crocifissi come con i vampiri, c’è una sorta di compensazione con i programmi televisivi ormai unificati, copiati come i compiti in classe di matematica dove se uno sbaglia sbagliano tutti.
In un paese che lentamente si sta risvegliando da un periodo “cenerentolato” grazie ai baci del suo Presidente del Consiglio dati a porci ed escort, il piccolo schermo, perché il grande si cerca di oscurarlo con i tagli alla cultura, continua a riproporre la stessa salsa per provare a riassopire chi si è risvegliato.
E così assistiamo a canti di bambini adultizzati che invece di cantare “quarantaquattro gatti” o “nella bella fattoria ia,ia,oh….” cantano con impressionanti voci nell’etere dell’una e dell’altra emittente, nazionale e commerciale, canzoni di tenori e cantanti del passato resuscitati. Magari li programmano anche per lo stesso giorno così per non farsi concorrenza.
Assistiamo a battaglie legali a suon di martelli forensi con madri, padri, figli, nipoti e parenti affini e interi condomini che litigano davanti a milioni di persone come se fosse la cosa più naturale del mondo. Ormai i panni sporchi si lavano in televisione, in qualsiasi canale, è consuetudine consolidata.
Per non parlare dei dibattiti pomeridiani che fanno da padrone nella programmazione di tutte le reti: opinionisti e liberi pensatori, filosofi del pensiero d’avanguardia sregolato da intuizioni genial-miracolose, omicidiologhi, sanremologhi, venilologhi, calciatologhi, magologhi, gossippologhi.
Si passa poi ai balli seriali, ho scritto bene e avete letto bene, seriali e non serali, perché se si copia bisogna copiare bene. Se si balla in Rai si può ballare anche in Mediaset, ohh!! Personaggi famosi affiancati a maestri non famosi che diventeranno famosi, condivideranno tutto e in alcuni casi persino si ameranno o fanno finta di farlo per creare audience, e noi ci crediamo per fare audience. Non offendetevi, è un noi maiestatis.
Per chi fosse interessato al palinsesto, c’è un posto vacante, verso le ventitre su Rai tre. Quel programma della Dandini….come si chiama….Parleranno, parlerà con lui, parlano di noi…quello che hanno messo a tacere. Insomma, si può proporre un “C’è posta per noi” manca appunto una fotocopia della De Filippi versione Rai.
Accorrete in tanti, il concorso è ancora aperto.

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