Ho conosciuto Alfredo Provenzali nel 2008, durante un Convegno della associazione tecnici di
pallanuoto, AITP.
Ho avuto il piacere di dirgli che ero onorato di fare la sua conoscenza, dopo averlo ascoltato in centinaia di telecronache non solo pallanuotistiche, e grazie al suo libro, edito nel 1978, dedicato a nuoto e pallanuoto.
In quei 20 minuti di dialogo compresi che il valore di una persona è direttamente proporzionale alla sua semplicità e alla sua disponibilità.
Facciamo un passo indietro: alla fine degli anni 70 andavo per la decina ma già i compagni di giochi più grandi di me mi aspettavano al bar ogni lunedi per interrogarmi sulle classifiche di tutti gli sport.
Da serio studioso del Corriere dello Sport - Stadio, non mancavo di strabiliarli con la mia profonda conoscenza sulle reti segnate dal Giulianova in serie C Girone 2, o circa l'andamento del massimo campionato di Baseball, in particolare degli scontri tra Nettuno, Rimini e Bologna.Conoscevo tutto di Sivori, di Puskas e degli antichi giocatori di basket (Riminucci in primis, ma anche Gamba e Rubini) e crescendo allargai questa mia "scienza" alla pallanuoto.
Nel 1978 mi imbattei nel libro di Alfredo Provenzali, e già piccolo nuotatore agonista mi avvicinai alla pallanuoto, in particolare alle epiche gesta da lui raccontate di De Magistris.
Capirete che mi pareva naturale che tutti conoscessero tutto dei protagonisti del loro sport fin dai suoi albori.
Constatai invece con il tempo che la normalità della pallanuoto nei luoghi in cui la praticavo era di non saperne una beneamata mazza.
Vorrei ricordare Alfredo Provenzali, scomparso il 13 luglio del 2012, in un modo che credo lo troverebbe d'accordo: riesumando alcuni video di Cinecittà che ricordano nomi a me noti ma che forse ai ragazzi che praticano oggi la pallanuoto non dicono molto.
P.S. Potrebbe essere che tu, giovane atleta che pratichi la pallanuoto, non conosci Alfredo Provenzali: ti suggerisco allora questa semplice lettura.