PALLANUOTO CONTRO TUTTI: intervento di FABIO FRISON

Creato il 21 maggio 2012 da H2opolo @edoardo_osti
Ricevo e volentieri pubblico una mail di Fabio Frison, relativa al tema "Pallanuoto contro tutti".

"La Federazione Italiana Nuoto (FIN), fondata nel 1899 come Federazione Rari Nantes e entrata nel CONI come FIN nel 1928, ha lo scopo di promuovere, organizzare, disciplinare e diffondere le discipline natatorie in Italia e all'estero. "
Questa è la prima fase nella sezione "chi siamo" sul sito della FIN.
Senza nascondersi dietro citazioni o frasi, ritengo doveroso che il primo intervento serio debba essere intrapreso dalla nostra federazione per una serie di motivi.
1° Ha i mezzi, le possibilità e "passatemi il termine" l'autorità per un progetto ad alto respiro.
2° Ha tutto l'interesse che il numero dei praticanti e la qualità dei praticanti aumenti in tutto il territorio e non solo a livello locale.
Il "fallimento" del gruppo Benetton ne è forse il più limpido esempio.
Un gruppo sportivo di altissimo livello, impegnato su 3 discipline, che non è riuscito, in rapporto ai propri successi, ad aumentare la passione ed il numero di praticanti a livello nazionale.
Il rugby, per esempio, ha visto un aumento di popolarità e di praticanti, con l'ingresso della propria nazionale al sei nazioni, non certo per i successi delle squadre di club.
L'errore più grosso che si può commettere, è quello di ragionare come si ragionerebbe con il calcio.
Nel calcio c'è più passione per le società di club rispetto alle nazionali. Per tutti gli altri sport invece è la nazionale, ed i suoi successi ad essere i più potenti mezzi per aumentare il numero di praticanti.
Secondo voi è più conosciuto Felugo o Zlokovic? Viceversa è più conosciuto Ibrahimovic o Grosso? Sono più conosciuti i fratelli bergamasco o Jonny Wilkinson.
Detto questo, anche le società sportive possono e devono fare qualcosa per "crescere in qualità e in quantità".
Non si può pensare che i bambini arrivino dal nulla oppure che gli sponsor arrivino dal nulla.
Ma forse prima bisogna chiedersi, se le società vogliono veramente aumentare il numero di praticanti.
Fare un'attività giovanile come si deve (propaganda, reclutamento, formazione, crescita in funzione della prima squadra e non del titolo di categoria, accompagnamento graduale e "seguito" alla prima squadra etc...) è faticoso, impegnativo e costoso.
E' molto più facile fare un corso di pallanuoto di 2 volte a settimana di 45' tenuto da un giocatore della prima squadra. E con i soldi risparmiati per lo spazio, per l'allenatore, la propganda etc... si pagano 5/6 giocatori e si fa un campionato con la prima squadra di vertice (a che scopo poi???)
Per non dilungarmi, infine la cosa che posso suggerire o consigliare a tutte le società è quella di curare l'immagine, prendendo anche, per chi se lo può permettere, una persona dedicata part time o full time (in base alle dimensioni della società) a tutte quelle attività extra al piano vasca.
Fabio Frison
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