Pallanuoto: Italia-Croazia, parla il CT Sandro Campagna

Creato il 16 gennaio 2015 da Sportduepuntozero

Italia-Germania lo scorso 11 febbraio, Italia-Croazia martedì 20 gennaio, ore 20, al Palazzo del Nuoto. Dopo quarant’anni di silenzio, undici mesi fa la nazionale azzurra di pallanuoto e Torino si sono ritrovati; ed è stato così bello che tra pochissimi giorni si incontreranno nuovamente, ancora una volta in occasione della World League. Non poteva essere altrimenti. Da un lato il Settebello, che nel panorama sportivo italiano è forse la formazione che più di ogni altra ha saputo emozionare e regalare soddisfazioni a intere generazioni di appassionati; dall’altro Torino, “una città che ci ha accolto in maniera fantastica l’anno scorso e alla quale vogliamo regalare un match di grande intensità e spettacolo”, come affermato dal CT Sandro Campagna. “Inutile nascondere che Italia-Croazia non sarà una partita come le altre” prosegue il tecnico della nazionale, “per noi è una sfida dal sapore speciale perché mette di fronte due delle più forti squadre al mondo. Negli ultimi anni si è ripetuta più volte e ha sempre messo in palio qualcosa di importante”. Nel 2010 a Zagabria Italia-Croazia assegnò il titolo europeo e l’anno successivo a Shanghai fu la semifinale mondiale che spinse gli azzurri verso l’oro. Nel 2012 decise la finale olimpica di Londra, mentre nel 2013 a Barcellona valse il terzo posto iridato. L’estate scorsa, infine, qualificò l’Italia alla semifinale europea.

Il risultato degli ultimi testa a testa nelle competizioni più importanti è di 3-2 per i croati, una compagine che nella potenza atletica trova il suo miglior punto di forza: “la loro fisicità è straripante ma la loro tecnica è altrettanto buona” spiega Sandro Campagna, “hanno grande autostima, sono completi in ogni reparto e schierano individualità di livello assoluto. Tra cui il portiere Josip Pavic, il centroboa Niksa Dobud, Buric e Boskovic”. Una “Germania del calcio”, per descriverla con le parole del CT azzurro, che cercherà i tre punti a tutti i costi per mettere in cassaforte la qualificazione alla Superfinal di Bergamo, in programma dal 23 al 28 giugno.

L’Italia, già sicura della partecipazione all’ultimo atto in quanto paese ospitante dovrà replicare mettendo in acqua le sue doti migliori: ritmo, velocità e nuoto. “Nella piscina lunga 25 m abbiamo giocato solamente i primi due incontri di World League (vinti contro il Montenegro ai rigori e contro la Francia) e dobbiamo ancora abituarci del tutto. La vasca di dimensioni ridotte consente meno libertà di movimento ma permette di arrivare prima alla conclusione e di tirare di più; questo sarà per noi un vantaggio se riusciremo a tenere alto il ritmo del gioco”.

Sarà un test decisamente importante per i tanti giovani del nostro Settebello; la sicurezza di un posto alla Superfinale permetterà al CT di provare qualche soluzione diversa, al di là dei cambi di formazione “forzati” dalle assenze per infortunio di Giorgetti e Aicardi. A proposito di giovani, nella pausa natalizia dei campionati la nazionale è volata negli Stati Uniti per una serie di allenamenti e test contro i padroni di casa; l’età media del gruppo azzurro non arrivava a 22 anni. “I ragazzi devono fare questo tipo di esperienza” afferma Sandro Campagna, “viaggiare per lunghe trasferte e lavorare durante le feste, allenarsi in condizioni particolari come al mattino presto o con un clima particolare o con il jet leg sulle spalle sono aspetti ai quali devono abituarsi per diventare giocatori completi, da Olimpiade”.

È quello, senza tanti giri di parole, l’obiettivo del tecnico di Siracusa, che da giocatore conquistò l’oro ai Giochi di Barcellona del 1992. Il suo cammino verso la consacrazione passò anche per Torino, dove 17enne esordì in serie A contro la Torino 81. “Militavo nella squadra della mia città, l’Ortigia” conclude, “e al di là dell’emozione per il debutto nella massima serie giocai una partita da veterano, segnando anche quattro gol. Fu ovviamente una grande soddisfazione, cui se ne aggiunse un’altra nel viaggio di ritorno, quando mi fermai a Genova per un collegiale con la nazionale. Che dire, Torino mi porta bene, ci segue con affetto e mi piacerebbe ripagarla con una vittoria”.

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