Il risultato degli ultimi testa a testa nelle competizioni più importanti è di 3-2 per i croati, una compagine che nella potenza atletica trova il suo miglior punto di forza: “la loro fisicità è straripante ma la loro tecnica è altrettanto buona” spiega Sandro Campagna, “hanno grande autostima, sono completi in ogni reparto e schierano individualità di livello assoluto. Tra cui il portiere Josip Pavic, il centroboa Niksa Dobud, Buric e Boskovic”. Una “Germania del calcio”, per descriverla con le parole del CT azzurro, che cercherà i tre punti a tutti i costi per mettere in cassaforte la qualificazione alla Superfinal di Bergamo, in programma dal 23 al 28 giugno.
L’Italia, già sicura della partecipazione all’ultimo atto in quanto paese ospitante dovrà replicare mettendo in acqua le sue doti migliori: ritmo, velocità e nuoto. “Nella piscina lunga 25 m abbiamo giocato solamente i primi due incontri di World League (vinti contro il Montenegro ai rigori e contro la Francia) e dobbiamo ancora abituarci del tutto.
Sarà un test decisamente importante per i tanti giovani del nostro Settebello; la sicurezza di un posto alla Superfinale permetterà al CT di provare qualche soluzione diversa, al di là dei cambi di formazione “forzati” dalle assenze per infortunio di Giorgetti e Aicardi. A proposito di giovani, nella pausa natalizia dei campionati la nazionale è volata negli Stati Uniti per una serie di allenamenti e test contro i padroni di casa; l’età media del gruppo azzurro non arrivava a 22 anni. “I ragazzi devono fare questo tipo di esperienza” afferma Sandro Campagna, “viaggiare per lunghe trasferte e lavorare durante le feste, allenarsi in condizioni particolari come al mattino presto o con un clima particolare o con il jet leg sulle spalle sono aspetti ai quali devono abituarsi per diventare giocatori completi, da Olimpiade”.
È quello, senza tanti giri di parole, l’obiettivo del tecnico di Siracusa, che da giocatore conquistò l’oro ai Giochi di Barcellona del 1992. Il suo cammino verso la consacrazione passò anche per Torino, dove 17enne esordì in serie A contro la Torino 81. “Militavo nella squadra della mia città, l’Ortigia” conclude, “e al di là dell’emozione per il debutto nella massima serie giocai una partita da veterano, segnando anche quattro gol. Fu ovviamente una grande soddisfazione, cui se ne aggiunse un’altra nel viaggio di ritorno, quando mi fermai a Genova per un collegiale con la nazionale. Che dire, Torino mi porta bene, ci segue con affetto e mi piacerebbe ripagarla con una vittoria”.