Chissà come sarebbe stata la vita sportiva di Beatrice Mirandola se quel giorno di fine anni ’90, giovane cavallerizza, non avesse rischiato di cadere dalla sella. Probabilmente non avrebbe deciso di cambiare sport e sua mamma non l’avrebbe accompagnata a provare la pallavolo, nella palestra di Collegno a poche decine di metri da casa sua. Invece andò più o meno così e Beatrice, 13enne e decisamente alta, esordì nel ruolo di centrale, senza passare dal minivolley come le sue compagne di squadra. Un giorno una di loro la chiamò “Pina” e lei si voltò; oggi Beatrice ha quasi trent’anni, ma “Pina” è ancora il suo soprannome.
Inizialmente non dimostrava grande interesse e capitava anche di vederla studiare durante le partite, quando doveva sedersi in panchina. Ma evidentemente di talento ce n’era eccome e gli allenatori decisero di promuoverla in prima squadra, sperando che questo fosse uno stimolo per appassionarla alla pallavolo. Ci azzeccarono, perché oggi Beatrice Mirandola gioca ancora ad alto livello e passando dalla serie D alla B1 – senza nessuna retrocessione – ha totalizzato addirittura 500 presenze con la maglia biancoblu del Collegno Cus Torino.
“In 13 stagioni i ricordi e i momenti belli sono ovviamente tantissimi” assicura, “non dimenticherò mai le promozioni e il sogno è raggiungerne un’altra quest’anno”. Le cussine, distanti quattro punti dal terzo posto, sono in piena lotta per i playoff. “La classifica è molto schiacciata e con un intero girone di ritorno da giocare può succedere di tutto” prosegue Beatrice, “noi dovremo eliminare i passi falsi di questi primi mesi di campionato ma la squadra è forte e dopo l’anno scorso di ‘assestamento’ in B1 ha grande ambizione”.
La settimana scorsa è entrata in rosa Marianna Bogliani, ex capitano di Settimo in A2, che permetterà al team di compiere un ulteriore salto di qualità. Con il suo arrivo, Beatrice non è più la “veterana” del Cus ma ne rimane senza dubbio la bandiera. 500 gettoni sono un record straordinario, in un panorama degli sport di squadra in cui si è abituati a vedere continui trasferimenti di giocatori.
“Rimanere sempre nello stesso posto significa veder partire tante persone con cui avevi legato” ammette, “ma vuol dire anche accogliere nuove compagne di squadra. Qui al Cus Torino il gruppo si crea sempre molto in fretta, c’è qualcosa che unisce. Siamo amiche, stiamo bene insieme e ci divertiamo anche fuori dal campo; questo ci aiuta in partita, rende ancor più belle le vittorie e meno amare le sconfitte”.
Ogni anno, a fine campionato, Beatrice decide se continuerà a giocare anche nella stagione successiva e finora la risposta è sempre stata la stessa. Ridendo dice di esser “vecchia”, ma l’entusiasmo e la passione crescono stagione dopo stagione; e i traguardi da raggiungere sono ancora tanti. Continuerà a giocare ancora a lungo, per migliorare il suo fantastico record e per continuare a essere il punto fermo del Collegno Cus Torino.
La foto è di Mario Sofia