[Sperando di non urtare la vostra sensibilità religiosa]
Quando il Signore Dio fece la terra e il cielo, nessun cespuglio campestre era sulla terra, nessuna erba campestre era spuntata perché il Signore Dio non aveva fatto piovere sulla terra e nessuno lavorava il suolo e faceva salire dalla terra l’acqua dei canali per irrigare tutto il suolo. Allora il Signore Dio plasmò l’Uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l’Uomo divenne un essere vivente.
Allora Dio disse all’Uomo: Uomo, lavora il suolo e fa’ salire dalla terra l’acqua dei canali per irrigare tutto il suolo.
E l’Uomo disse a Dio: ciao Dio, grazie per avermi creato e tutto il resto, ma io di braccia ce ne ho due, e, con tutta la buona volontà, non ce la faccio a fare tutto da solo quindi o mi mandi della manodopera oppure t’accontenti di una coltivazione di ravanelli in vaso.
Dio disse all’Uomo: i ravanelli mi fanno schifo.
L’Uomo disse a Dio: peggio per te.
Dio sbuffò, sollevò della terra e plasmò controvoglia dei maschi dall’aria poco sveglia.
L’Uomo disse a Dio: sembrano un po’ scemi.
Dio disse all’Uomo: Uomo, tieni a freno la tua impudenza.
L’Uomo tacque perché in fondo un po’ di paura di Dio ce l’aveva.
Passarono i mesi; l’Uomo e i maschi lavoravano sodo, cotivavano ogni sorta di frutta e verdura, allevavano il bestiame, giocavano a calcio con le arance. L’Uomo però era triste. Tutte le sere, seduto sotto un ulivo nodoso, intonava All By Myself e affogava la propria tristezza nel sidro. Dio, che scemo non era e, essendo Dio, conosceva tutte le lingue del mondo e Eric Carmen, capì che la sua creatura si sentiva sola.
Allora il Signore fece scendere un torpore sull’Uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e rinchiuse la carne al suo posto. Il Signore Dio plasmò con la costola, che aveva tolta all’Uomo, una Donna e la condusse all’Uomo.
Gli disse: Uomo, tieni, facci quello che vuoi, ma per favore smettila di cantare ché sei una campana.
L’uomo disse, Signore, cos’è una campana?
Allora il Signore Iddio alzò gli occhi (non al cielo, ma più su), fece scendere di nuovo un torpore sull’Uomo e si dileguò. Dopo qualche ora l’uomo si svegliò intorpidito. Quando i maschi si accorsero che l’Uomo aveva una compagna e loro no, incorciarono le braccia in quello che viene ricordato come uno dei più grandi scioperi della storia: le pecore non venivano tosate, le vacche non venivano munte, le uve marcivano sui tralci, i ravanelli rinsecchivano nella terra. Alcuni morirono di fame. Dio vide tutto questo, dagli scheletri al suolo raccolse un mucchio di costole e da esse creò malvolentieri un mucchio di femmine.
La Donna disse a Dio: sembrano un po’ sceme.
Dio disse alla Donna: eri costola e se non taci costola ritornerai.
La Donna tacque perché in fondo un po’ di paura di Dio ce l’aveva.
E così viveano in armonia, l’Uomo e la Donna, i maschi e le femmine, ognuno a modo proprio, tutti in pace sulla terra. Finché arrivò il serpente, che era la più astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signore. E probabilmente anche la più viscida. Egli disse alla Donna: assaggia questo frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male e potrai distinguere il bene dal male. La Donna chiamò le femmine e i maschi che erano a portata di voce invitandoli ad assaggiare il frutto, ma essi erano troppo impegnati a tirarsi dei fichi come se fossero state palle di neve.
Solo l’Uomo accorse.
Entrambi ne mangiarono.
Dio si arrabbiò con tutti, molti erano ancora intenti a tirarsi fichi e non se ne accorsero.
Il resto della storia è noto. Vale la pena di sottolineare che l’Uomo e la Donna diedero origine ad una discendenza piena di rimorsi di coscienza, di persone che prima di compiere qualsiasi azione considerano tutte le possibili conseguenze e le eventuali ingerenze nella vita altrui. Gli altri diedero origine a quelli che obbligano un intero autobus a sorbirsi la musica truzza che fuoriesce dagli altoparlanti gracchianti dei loro cellulari. L’asimmetria iniziale risulta oggi più che mai accentuata poiché la selezione naturale Darwiniana è un filtro insufficiente.
Bisognerà ammazzarli.
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