Le feste di famiglia o meno, quelle numerose con una trentina di persone che non conosci, le ho sempre odiate. Ti ritrovi immerso in un clima mellifluo dove tutti sanno tutto, ed in realtà non sanno nulla. A quelle feste cammini spalle al muro, per paura di mettere un piede in fallo, e ti guardi circospetto in ogni direzione. Destra. Sinistra. Quando Palmiro mi ha invitato a conoscere i suoi, non avevo quella sensazione addosso. Ero curioso, e felice di ritrovare amici che avevo lasciato sul banco di scuola. Il piccolo e tenero leprotto fiordilatte mi ha accolto saltellando gioioso, finendo a rosolare tra le patate in forno (nonostante io sia vegetariano), i Sauri estinti, ma ritornati in mezzo a noi appena annusato l'odore di soldi e successo, si sono sistemati in salotto, a fare i divi. Il lupo cattivo mi ha detto che aveva mal di testa e se n'è andato dritto a schiacciare un pisolino sul divano. Palmiro e Bolivar mi hanno tenuto compagnia tutto il giorno, tra una tazza di the, qualche confessione e qualche risata.
Mancava una sola persona.
Ovvio.La fidanzata lontana.
(per chi fosse miope intellettivamente e non avesse capito, è uscito il nuovo libro di Palmiro, Palmiro and friends, che raccoglie tutti i personaggi che prima e dopo il papero hanno impersonato le strisce del mago inchiostratore sauro Ciantini. Il libro lo trovate qui:http://www.palmiro.it/)