«Io e il mio partito aderiamo con spirito unitario al tuo invito perché ci riconosciamo nella battaglia per la difesa della specialità – scrive Palomba -. L’ho fatta da Presidente della Regione; la conduco ora in Parlamento, ove anche nei giorni scorsi sono intervenuto per contrastare alcuni interventi a sostegno del vento antiautonomista che sta soffiando sempre più impetuoso. E l’ho fatto con i tanti emendamenti che tendevano a cancellare disposizioni inique per tutti i cittadini o solo per i sardi. Nella lettera al presidente Cappellacci il deputato dipietrista ricorda come in Parlamento l’IDV sia un partito di opposizione i cui voti non sono necessari al Governo data la maggioranza bulgara assicuratagli dagli altri partiti che lo sostengono. «Questo vale per la fallimentare politica industriale, per i balzelli e la tassazione crescente, compresa quella mimetica dell’ultimo provvedimento, per il sostegno alla finanza a scapito dei cittadini vessati, per finire con le incursioni nei settori più nevralgici anche costituzionali, a cominciare dalle autonomie garantite dalla nostra saggia Costituzione di oltre sessanta anni fa. Sono convinto – afferma Palomba – che neppure sotto il pretesto della riduzione della spesa un Governo sedicente tecnico possa proporre la manomissione della Carta fondamentale. Non vorremmo che alla base di questo disegno ci sia l’insofferenza per le articolazioni pluralistiche. Certo – prosegue il deputato – le autonomie e i poteri locali devono continuamente legittimare se stessi con la virtuosità dei comportamenti, sapendo che sprechi, inefficienze, rapina delle risorse pubbliche e clientelismo sono una mina sotto la specialità, e perfino sotto il regionalismo. E sotto questo profilo converrai, caro Presidente, che c’é da fare anche in Sardegna».
Di seguito il testo della risposta del deputato dell’Italia dei Valori Federico Palomba alla lettera indirizzata dal presidente della Regione Sardegna Ugo Cappellacci ai parlamentari sardi.
Caro Presidente,
io ed il mio partito aderiamo con spirito unitario al tuo invito perchè ci riconosciamo nella battaglia per la difesa della specialità. L’ho fatta da Presidente della Regione; la conduco ora in Parlamento, ove anche nei giorni scorsi sono intervenuto per contrastare alcuni interventi a sostegno del vento antiautonomista che sta soffiando sempre più impetuoso. E l’ho fatto con i tanti emendamenti che tendevano a cancellare disposizioni inique per tutti i cittadini o solo per i sardi.
Mi permetto, però, di rammentare che IDV é un partito di opposizione, i cui voti non sono necessari al Governo data la maggioranza bulgara assicuratagli dagli altri partiti che lo sostengono, non importa se con convinzione, ma comunque efficacemente: e più del dire conta il fare. Questo vale per tutto: per la fallimentare politica industriale, per i balzelli e la tassazione crescente, compresa quella mimetica dell’ultimo provvedimento (non si vede, ma c’é eccome), per il sostegno alla finanza a scapito dei cittadini vessati, per finire con le incursioni nei settori più nevralgici anche costituzionali, a cominciare dalle autonomie garantite dalla nostra saggia Costituzione di oltre sessanta anni fa.
Ora. io sono convinto che un governo sedicente tecnico, neppure sotto il pretesto della riduzione della spesa, possa fare proposte di revisione della Costituzione. A che titolo? Con quale legittimazione può proporre la manomissione della Carta fondamentale? Non é che alla base c’é l’insofferenza per le articolazioni pluralistiche? Il Governo per primo dovrebbe fare attenzione a non alimentare il rischio per l’insofferenza verso la stessa democrazia.
Certo, le autonomie ed i poteri locali devono continuamente legittimare se stessi con la virtuosità dei comportamenti, sapendo che sprechi, inefficienze, rapina delle risorse pubbliche e clientelismo sono una mina sotto la specialità, e perfino sotto il regionalismo. E sotto questo profilo converrai, caro Presidente, che c’é da fare anche in Sardegna.
Ma oggi l’unico strumento efficace da mettere in campo é il seguente: togliere la fiducia al Governo Monti, ovvero esigere e ottenere che ritorni indietro dalle sue inique, e non di rado irrispettose o sprezzanti, leggi, o comunque votare contro di esse. Io garantisco che lo farò, a tutela delle prerogative autonomistiche della nostra Terra..
Con cordialità.
Federico Palomba, deputato dell’IDV