Panafricano, Dom, Don; Lettori

Creato il 22 marzo 2016 da Chinalski

Panafricàno
Composto di pan- ‘tutto’ e africano.
Aggettivo.
Che riguarda tutti i popoli dell’Africa, con riferimento soprattutto al panafricanismo: conferenze panafricane.

Panafricanìsmo
Derivato di panafricano.
Sostantivo maschile.
Movimento ideale nato alla fine del secolo XIX e trasformatosi in movimento politico nella seconda metà del Novecento, soprattutto dopo la decolonizzazione dell’Africa, col proposito di operare per la realizzazione dell’unità politica del continente africano, nel rispetto delle tradizioni e delle autonomie locali e sulla base delle affinità culturali e storiche tra i vari stati.

Una (parola) giapponese a Roma

Dom
Voce francese, dal latino tardo domnus ‘padrone, signore’, variante di dominus.
Sostantivo maschile invariabile.
(ecclesiastico) Variante francese e spagnola di don, titolo dato in Francia e in Spagna, e sul loro esempio talora anche in Italia, ad alcuni religiosi, soprattutto benedettini e certosini.

Don
Forma tronca dell’antico donno.
Sostantivo maschile invariabile.
Predicato d’onore che si antepone al nome e al cognome di ecclesiastici secolari, e al nome di battesimo dei componenti le famiglie insignite di titoli di principe e di duca o dell’alta aristocrazia della Spagna e del Portogallo, uso estesosi poi in Italia.
Nell’Italia meridionale, titolo di rispetto che si premette di solito al nome proprio di ogni persona di riguardo, non necessariamente nobile, con uso analogo a quello di signore: Mastro don Gesualdo. In quest’accezione la voce femminile è donna.

I lettori ci scrivono

Mesi fa sulla Parolata pubblicammo la parola cafòne con la seguente etimologia:
Dal nome di un centurione romano (Cafo, I sec. a. C.), a cui sarebbero stati elargiti dei fondi nell’agro campano.
Ci scrisse Mario Cacciari a riguardo, pubblichiamo ora il suo intervento.

— Quando, per motivi di lavoro, ho per qualche anno abitato nel casertano, da alcuni napoletani mi fu riferita questa diversa interpretazione dell’etimologia della parola cafone, (dialettalmente cafùne). Pare che a Napoli in tempi remoti i contadini, e particolarmente i bovari, venissero definiti popolarmente chille c’a fune (quelli con la fune) per la caratteristica abitudine di portare spesso in ispalla un rotolo di corda che serviva per legare animali che intendessero vendere o comperare.
Sarà? Queste etimologie, in genere meno colte di quelle ufficiali, mi hanno sempre attratto… —


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