Panathinaikos campione di Grecia nella guerriglia

Creato il 13 giugno 2013 da Basketcaffe @basketcaffe

Finisce nel peggiore dei modi il campionato greco 2012-13: il Panathinakos, avanti 2-0 nella serie di finale ovviamente contro l’Olympiacos, ha vinto a tavolino il torneo quando a 1.27 dal termine di gara-3, sopra di 4 punti, gli arbitri hanno decretato la fine della partita per motivi di ordine pubblico. I tifosi dell’Olympiacos infatti, non accettando di perdere in casa due volte, hanno iniziato a sparare razzi contro la panchina del Pana, che ha dovuto abbandonare il campo. Gli arbitri, dopo aver chiesto di far allontanare gli “hooligans” presenti nella curva bianco-rossa, ed incassato un deciso “no, grazie”, hanno consegnato il titolo alla squadra di Diamantidis.
Parlare del grande upset degli uomini di Pedoulakis contro i campioni d’Europa ha sinceramente poco senso dopo fatti del genere, figli certamente della situazione economica terribile che sta attanagliando la Grecia; non si può però dire che le due tifoserie siano nuove ad episodi di questo tipo: a questo punto forse sarebbe il caso di far intervenire anche l’Euroleague, come organo più alto in grado, visto che evidentemente le multe inflitte dalla federazione greca fanno un baffo ai due club più importanti della penisola ellenica.
La situazione è diventata inaccettabile da ogni punto di vista. Il sempre lucido Flavio Tranquillo ha commentato così su Facebook l’accaduto:

Può essere che io sia moralista. Può essere che ci sia una spiegazione che a me sfugge per cui questo è accettabile. O che si possa leggere con le responsabilità dei singoli, le vendette, le risposte a qualcosa d’altro od il “è nel DNA dei tifosi”. Io non ci riesco, come non ci riesco quando volano cose in campo in Italia, si spingono gli arbitri, si assalgono i giornalisti, si insultano gli avversari, li si disturba con le trombette o mille altre cose che solo apparentemente sono “meno gravi”. Sì, sono dannatamente e pervicacemente moralista. E sono anche sicuro che siamo al punto di non-ritorno. E non si tratta di un problema di ordine pubblico, come quello nelle immagini, ma di uno di ordine eminentemente culturale ed etico.

Il fato come sempre ha un’ironia tutta sua: sapete il nome dell’arena del Pireo? Peace and Frienship Stadium


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