Qualche giorno fa uno dei miei vicini di bunker ha lanciato una provocazione alimentare. In risposta agli integralisti del naturale, del biologico e via dicendo, l’amico Angelo risponde con il suo elogio del cibo industriale. I più intransigenti, leggendolo, saranno rimasti accecati dall’ira e potrebbero non aver letto tra le righe un messaggio importante: siamo sicuri di sapere quello che mangiamo? Le nostre scelte alimentari sono davvero consapevoli o ci siamo lasciati “intortare”, rispettivamente, dai profeti del sano e naturale piuttosto che dalle sirene del fast e del junk food?
Per chi fosse stato colto dal dubbio e volesse saperne di più sulle ragioni dell’una e dell’altra fazione consiglio la lettura di “Pane e bugie“, saggio di Dario Bressanini pubblicato da Chiare Lettere (è disponibile anche in ebook).
Bressanini è un chimico, ma è anche giornalista e blogger per Le Scienze. In Pane e Bugie sono raccolti e riorganizzati alcuni degli argomenti di cui ha trattato, e tratta tutt’ora, nel suo blog, suddivisi in quattro macro-capitoli: L’informazione che non informa, Il mito del mangiar sano e “giusto” e A tavola!
L’obiettivo del libro è quello di fornire al lettore gli strumenti necessari per valutare le informazioni, spesso contradditorie, che ci vengono fornite sui cibi. Si va dalla feroce battaglia in corso da anni sugli OGM, alle bufale alimentari, per finire con l’analisi di alcuni casi di alimenti che hanno fatto discutere.
Bressanini cerca di valutare ogni caso con l’unico metodo che ritiene affidabile: il metodo scientifico. Indipendentemente dallo schieramento per cui si parteggia (ammesso che sia necessario schierarsi e parteggiare) la lettura di questo saggio offre degli spunti interessanti a chi vuole imparare a valutare in modo lucido e imparziale la “questione cibo”.
E voi da che parte state? Vi nutrite a km zero o vi abbuffate di hamburger del Mac come se non ci fosse un domani? Elogiate l’uomo che impugna la vanga o parteggiate per quello spietato latifondista dell’Uomo del Monte?