Continuando a sfogliare il libro “virtuale” dei miei ricordi, mi viene in mente un episodio risalente al periodo in cui frequentavo il ginnasio ( 1955-1956 ) a Reggio Calabria. Ma questa volta ad aprire questa pagina della mia giovinezza, è stato un compagno di classe, oggi direttore sanitario presso l'ASL di Bagnara Calabra. Si sa, la memoria è la capacità di conservare nel tempo le informazioni ed è una delle capacità più importanti nell'uomo: perdere la memoria significa perdere la propria storia personale e la propria identità. Infatti ci sono alcune categorie di persone che ricordano con lucidità il passato remoto, altre solo il passato prossimo ed altre ancora quasi niente. Io appartengo alla categoria che ricorda alcuni episodi del passato remoto e pochi del passato prossimo, mentre i ricordi dell'infanzia detti “dormienti” sono riposti in una zona del mio cervello deputata a gestire le emozioni che riaffiorano se stimolate da fattori esterni. Infatti, qualche mese fa mi sono recato presso l'ASL per una certificazione sanitaria e dopo circa un'ora di attesa busso alla porta del Direttore: “ Permesso?”. Dall'interno:“ Entra, entra .. Natalino!” mi sento rispondere. Con sorpresa mi avvicino alla scrivania e il funzionario che stava dall'altra parte, alza la testa, porta sulla fronte gli occhiali da vista e mi dice: “ Ti ricordi di me? Non mi riconosci?”. Rimango per qualche attimo senza parola, ma dopo poco, guardandolo attentamente, rispondo: “ Settembrini...?” e lui di rimando: “Si! Sono proprio io” si alza e mi abbraccia affettuosamente. Ad un certo punto mi dice:” Quanto era buono quel pane con la frittata, ti ricordi? Ogni mattina facevi le porzioni e le distribuivi a tre compagni per volta. Tutti abbiamo assaggiato il tuo pane con la frittata !”.Ed io:” Veramente questo episodio l'avevo dimenticato, ma ora lo ricordo perfettamente. Sono passati più di 50 anni e fa piacere ricordare insieme un periodo felice della nostra giovinezza”. Ritornati ai giorni nostri, spiego il motivo della mia visita, mi firma la certificazione, ci risalutiamo ed esco da quella stanza con gli occhi lucidi per l'emozione di quel ricordo lontano. Ma come è nata la storia del pane e frittata?Presto detto:" Subito dopo il conseguimento del diploma di licenza media, non essendoci “ in loco”, Istituti di scuola superiore, su consiglio di un caro amico, mi sono iscritto al Liceo Ginnasio “Tommaso Campanella” di Reggio Calabria per cui ogni mattina partivo da Bagnara alle ore 6,10 per essere in orario al suono della campanella alle ore 8,00. Tutte le mattine col buono e cattivo tempo, mi alzavo alle 5,30 e mentre, con gli occhi un po' assonnati, preparavo la cartella ( non esisteva ancora lo zainetto) una mia zia mi preparava la colazione da portare a scuola ( le merendine all'epoca non erano in commercio n.d.r.) che consisteva in un grosso pezzo di pane del giorno prima imbottito con una frittata di patate preparata la mattina stessa. Avvolta in un foglio di carta porosa e ruvida, usata allora per la conservazione degli alimenti, la infilava nella cartella, e verso le 10,00, tra la fine della seconda e l'inizio della terza ora di lezione, la tiravo fuori e dopo avere fatto le porzioni con un coltellino , tre le distribuivo ai compagni e una la mangiavo io. Il giorno dopo lo stesso rito, con compagni diversi e cosi a rotazione, giorno dopo giorno in modo che tutti (25 circa) potessero assaggiare il pane con la frittata della zia Maria di Bagnara. Questo episodio sarebbe rimasto tra i ricordi “dormienti” del mio passato remoto chissà per quanto tempo ancora, ma grazie all'amico Settembrini, ex compagno di scuola, si è risvegliato e dopo 55 anni da quel lontano anno scolastico 1955-1956, mi ha procurato tanta emozione e tanta nostalgia . Che tempi belli !!!
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